"Francesco e Chiara"



Quelle voci Francesco l’aveva sempre sentite già da piccolo e un pazzo si sentiva e quando chiedeva a sua madre o ai suoi amici se le sentivano e si sentiva rispondere un no più pazzo si credette, e poi arrivarono le Pasque dolorose che visse nel silenzio del cuore.
E giunsero poi anche i sogni, dove Dio si rivelava dietro l’immagine del simbolo. Arrivò la prigionia, la malattia e fu lì che Francesco facendo silenzio e preghiera trova il sogno, trova l'inizio della sua strada, lì nella preghiera a porte chiuse, ad occhi chiusi veniva visitarlo un vento fresco e soave ed in quella Pasqua per la prima volta gli si spaccarono di dolore le mani piedi il costato ma anche il dolore mascherò con altro dolore, tenne nascosto nel profondo del suo cuore.
Povero tra i poveri, viaggiò tra Assisi e il mondo, suscitando domande e seguaci tanto che, in un giorno tiepido di primavera, il bel Masseo sulla strada di terra e sassi per San Damiano, gli chiese perché tutti andassero dietro di lui. Francesco rispose: oh fratello non vengono appresso a me ma a Cristo a cui io vado appresso.
La piccola Chiara limpida e lucente che era stata affascinata del primo Francesco - il Francesco figlio del padre terreno - era affascinata dal Francesco povero e felice figlio del padre nostro dei cieli. Si mise allora al suo ascolto e spogliò se stessa di tutto per abbracciare madonna povertà e divenne la Chiara che illumina con Francesco la strada di ogni Francescano Secolare quindi anche la mia e senza questi figli di Assisi la Chiesa e il mondo oggi sarebbero molto diversi e forse non ci sarebbero più sopraffatti dall’odio. Grazie Francesco e Chiara per i vostri sì che hanno cambiato anche me.

Nino Anatra, ofs