17 ottobre 2010 - Canonizzazione della b. Camilla Battista Varano - clarissa di Camerino

Concistoro ordinario pubblico per il voto su alcune cause di canonizzazione

Benedetto XVI ha tenuto venerdì mattina, 19 febbraio, nel Palazzo Apostolico, il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione dei beati Stanislaw Soltys (Kazimierczyk), sacerdote dei Canonici Regolari Lateranensi; André (Alfred) Bessette, religioso della Congregazione di Santa Croce; Cándida María de Jesús (Juana Josefa) Cipitria y Barriola, vergine, fondatrice della Congregazione delle Figlie di Gesù; Mary of the Cross (Mary Helen) MacKillop, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore; Giulia Salzano, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore; Battista (Camilla) Varano, vergine, monaca dell'Ordine di Santa Chiara.
Il Papa è giunto verso le ore 11 nella sala del Concistoro - dove erano riuniti 37 cardinali, fra i quali Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio, e Tarcisio Bertone, segretario di Stato - e ha preso posto alla Cattedra. All'inizio della celebrazione dell'"Ora Sesta" il Pontefice ha introdotto gli argomenti da trattarsi. È seguito il canto dei Salmi 118, 132 e 139, concluso con la proclamazione della "Lectio brevis" tratta dal libro del profeta Geremia 3, 12.b. 14a.
È seguita la perorazione delle cause di canonizzazione, compiuta dall'arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il presule ha anche tracciato un breve profilo biografico dei sei beati. Il Papa ha chiesto quindi ai cardinali e agli arcivescovi e vescovi presenti - una trentina, tra i quali gli arcivescovi Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, e Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati - il parere sulle canonizzazioni proposte. Durante la "Perpensio votorum de propositis Canonizationibus", il Pontefice ha rivolto ai presenti la domanda di rito:  "Cum autem de re maximi momenti agatur, antequam consilium certum et definitivum capiatur et statuantur dies quibus iidem Beati in Sanctorum album adscribantur, si quis vestrum opportunum exsistimet aliquid addere, fidenter manifestare velit quid sentiat".
Al termine Benedetto XVI ha deciso di iscrivere all'Albo dei santi il beato Soltys, il beato Bessette, la beata Cipitria y Barriola, la beata MacKillop, la beata Salzano e la beata Varano. La data stabilita per la canonizzazione è domenica 17 ottobre.
Successivamente Benedetto XVI ha guidato la preghiera per la Chiesa, invocando la presenza della Trinità nella vita del popolo di Dio. La triplice invocazione si è conclusa con il canto del "Pater Noster".
Il Papa ha infine impartito la benedizione apostolica ai presenti. Subito dopo, il Maestro delle cerimonie liturgiche pontificie, monsignor Guido Marini, ha invitato monsignor Nicolas Henry Marie Denis Thevenin, protonotario apostolico, a redigere lo strumento pubblico "ad perpetuam rei memoriam". 
(©L'Osservatore Romano - 20 febbraio 2010)

Radio Vaticana 19 febbraio 2010 - Al Concistoro il Papa annuncia per il 17 ottobre la data della canonizzazione della Beata Camilla Varano, sorella povera di S. Chiara


Stamattina in diretta dal Vaticano, il Concistoro Pubblico durante il quale è stata ufficializzata la canonizzazione della beata Camilla Varano, nella cronaca di Radio Vaticana


Quattro futuri Santi e Sante coetanei di tre continenti – tutti nati a metà del 19.mo secolo – e due altri vissuti tra il 1400 e il 1500. Si concentrano in questi due archi di tempo le vicende dei sei Beati oggetto del Concistoro ordinario pubblico presieduto questa mattina in Vaticano da Benedetto XVI, che ha fissato al prossimo 17 ottobre la data della loro Canonizzazione. 

Il servizio di Alessandro De Carolis:  

Ripercorrere le tappe della vita di una Santa o di un Santo è come presentare un’epoca storica dal suo lato migliore, quello di persone che hanno servito la Chiesa servendo e beneficando la società del loro tempo. E’ quello che è accaduto questa mattina, in Vaticano, quando Benedetto XVI ha aperto e presieduto, attraverso le cadenze solenni dell’Ora Sesta, la celebrazione del Concistoro per il voto su sei Cause di canonizzazione. 

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Le Ceneri


Signore,
ecco le nostre fronti segnate dalle ceneri, come stipiti delle porte
di coloro che tu stavi per liberare dall'Egitto.
Ecco i nostri cuori segnati dalle ceneri, quelle delle nostre colpe
bruciate dal fuoco del tuo amore.
Ecco le nostre mani segnate dalle ceneri,
quelle delle nostre violenze distrutte dalla tua tenerezza.
Ecco i nostri piedi segnati dalle ceneri,
quelle dei falsi idoli dissolti al roveto ardente della Verità.
I cammini dove tu ci inviti a seguirti sono, anch'essi, segnati dalle ceneri,
non come segno di tristezza, ma come pegno di purezza.
La tua colonna di fuoco ha bruciato le spine: le ceneri renderanno fertile
il terreno pietroso delle nostre aride vite.
Così segnati dalle ceneri eccoci, Signore, pronti a seguirti
sulla via ardente che conduce alla Vita.
Lì, noi vogliamo bruciare le sovrastrutture inutili, le parole vane, i gesti di rifiuto.
Alla chiamata della tua bruciante Parola, noi presenteremo i nostri cuori
e ci convertiremo al Vangelo.

Le mie mani, coperte di cenere, segnate dal mio peccato e da fallimenti,
davanti a te, Signore, io le apro, perché ridiventino capaci di costruire
e perché tu ne cancelli la sporcizia.
Le mie mani, avvinghiate ai mie possessi e alle mie idee già assodate,
davanti a te, o Signore, io le apro, perché lascino andare i miei tesori...
Le mie mani, pronte a lacerare e a ferire, davanti a te, o Signore,
io le apro, perché ridiventino capaci di accarezzare.
Le mie mani, chiuse come pugni di odio e di violenza,
davanti a te, o Signore, io le apro, deponi in loro la tua tenerezza.
Le mie mani, si separano dal loro peccato, davanti a te, o Signore, io le apro:
attendo il tuo perdono.



Grazie a Luciana Meilac

17 febbraio - Messaggio di Quaresima

Carissimi,
inizia oggi il tempo quaresimale, fondamentale per tutti i cristiani, ma forse ancor più per noi francescani: la nostra Regola ci esorta a "conformare il nostro modo di pensare e di agire a quello di Cristo mediante un radicale mutamento interiore che lo stesso Vangelo indirica con il nome di "conversione", la quale, per l'umana fragilità, deve essere attuata ogni giorno" (Regola Ofs art. 7).
Per vivere meglio questo Tempo forte vi invio il messaggio che il Papa ha scritto per l'occasione. Buona Quaresima!

Luca Fabietti
Ministro Regionale Ofs



MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI PER LA QUARESIMA

Proprio forte di questa esperienza, il cristiano è spinto a contribuire a formare società giuste, dove tutti ricevono il necessario per vivere secondo la propria dignità di uomini e dove la giustizia è vivificata dall'amore.

La giustizia di Dio si è manifestata
per mezzo della fede in Cristo (cfr. Rm 3, 21-22)


Cari fratelli e sorelle,
ogni anno, in occasione della Quaresima, la Chiesa ci invita a una sincera revisione della nostra vita alla luce degli insegnamenti evangelici. Quest'anno vorrei proporvi alcune riflessioni sul vasto tema della giustizia, partendo dall'affermazione paolina: La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo (cfr. Rm 3, 21-22).

LEGGI
IL MESSAGGIO
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Pubblicazioni


Via Crucis
con la beata
Camilla Battista


Basilica di Sant'Antonio 
in via Merulana

ore17,45


Camilla Battista da Varano tra i Santi !


Carissimi
Vi inoltro in allegato la lettera che è giunta al nostro ministro nazionale Giuseppe Failla da parte della Abadessa , Madre Chiara Laura Serboli  in merito alla canonizzazione della Beata Camilla Battista Varano.
Ella ricordandoci la comune appartenenza alla grande Famiglia Francescana, ci chiede di divulgare attraverso i nostri mezzi di comunicazione, a tutte le fraternità dell'OFS la Canonizzazione della Beata Camilla che inizierà il 19 febbraio prossimo con la firma del Papa Benedetto XVI del Decreto che fisserà la data della tanto attesa canonizzazione. 
Sentiamoci in festa con queste nostre sorelle Clarisse che hanno voluto condividere la loro gioia invitando anche il nostro ministro a far parte del Comitato d'Onore in preparazione dell'Evento.
In comunione di preghiera, fraternamente vi saluto

Annamaria Franzato
segretaria nazionale OFS



19 febbraio 2010
Concistoro Pubblico per il riconoscimento 
della santità della beata Camilla Battista Varano

 Papa Benedetto XVI firma nel Concistoro Pubblico
il decreto che fissa la data di canonizzazione 
della beata Camilla Battista da Varano.
Il 2010 sarà così ricordato come l’anno in cui la beata 
è dichiarata santa. 

Una festa per tutta la famiglia francescana !



Una luce per te! Camilla Battista.

Newsletter n° 3, anno 2010


Il Signore vi dia pace!

Il 19 febbraio 2010, Papa Benedetto XVI firmerà il Decreto di canonizzazione di Camilla Battista Varano, riconoscendola universalmente come un’autentica testimone del Vangelo.
Il miracolo che ha permesso la canonizzazione, è la guarigione della piccola Clelia Ottaviani di Camerino, affetta da rachitismo. È questo un evento di straordinaria importanza, che ci vede tutti coinvolti e chiede di essere vissuto con intensità e partecipazione.
L’invito che ti rivolgiamo è quello di fare un semplice gesto: accendi una candela alle ore 21.00 del 19 febbraio e mettila su una finestra della tua casa perché tutti la possano vedere. Sarà il segno di questa luce, Camilla Battista, che si accende anche per te!
Alla stessa ora daremo inizio ad una veglia di preghiera nella nostra chiesa in rendimento di grazie al Padre per un dono così grande. Ti aspettiamo!

Le Sorelle Povere di Santa Chiara di Camerino

sr. Chiara C. Mondonico - Camilla Battista per gli uomini e le donne di oggi - una lettura "da clarissa"


Sabato 5 dicembre 2009, presso il Monastero Clarisse di Santa Lucia in Foligno – dopo un Concerto dei “Cantori di Assisi” diretti da p. Maurizio Verde, ofm – si è tenuta la presentazione del libro:  M. BARTOLI; A. CACCIOTTI, D. COGONI, J. DALARUN , A. DEJURE, P. MARANESI, P. MARTINELLI, P. MESSA, R. MICHETTI, A.E. SCANDELLA, P. SELLA, C.L. SERBOLI, Dal timore all’amore. L’itinerario spirituale della beata Camilla Battista da Varano. Atti del Centenario della nascita (1458-2008), a cura del Monastero Santa Chiara di Camerino Edizioni Porziuncola, Assisi 2009.
L’evento, presieduto da p. Pietro Messa, è stato organizzato dal Monastero Santa Lucia di Foligno in collaborazione con Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma. P. Pietro ci ha inviato questi due contributi:

Qui di seguito è riportato l’intervento di sr. Chiara Cristiana Mondonico, del Monastero della SS. Trinità in San Girolamo di Gubbio.

Nel mio contributo alla presentazione di questo testo – che già dal titolo indica la profondità di vita che vi è contenuta: “Dal timore all'amore” – vorrei partire da una domanda che, come mi è stato riferito da madre Angela Emmanuela, è stata rivolta a lei dopo il suo intervento al Convegno sulla beata Camilla Battista da Varano che si è tenuto a Camerino il 7 novembre scorso: 


“Si sta per canonizzare la beata Camilla Battista: quali aspetti della sua spiritualità, della sua santità possono essere oggi luce, oggetto di annuncio, di 'evangelo' per gli uomini e le donne di oggi?”

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Giovanna Casagrande: Camilla Battista e l'Osservanza, declinata al "femminile"

Qui di seguito è riportato l’intervento della prof. Giovanna Casagrande dell’Università degli Studi di Perugia.


Nel 1986 ebbe luogo a Foligno la mostra Sante e Beate Umbre tra il XIII e il XIV secolo con relativo catalogo. Le sante e beate considerate erano Chiara d’Assisi, la sorella Agnese, Margherita da Cortona, Angela da Foligno, Chiara da Montefalco, Margherita da Città di Castello [e Vanna da Orvieto]. Ricordo questa mostra perché mi si profila nella memoria come una sorta di “linea di demarcazione”. Già in precedenza si erano sviluppate ed incrementate le tematiche relative alla “storia delle donne” ed al “movimento religioso femminile”.
Dopo tale data non solo queste si ampliarono a dismisura, ma l’attenzione per sante e beate (umbre e non) è cresciuta in modo esponenziale. Si pensi a quanto si scrive e si pubblica ed alla quantità di convegni ed incontri attorno alle figure di Angela di Foligno, Margherita da Cortona, Chiara da Montefalco ….. e, ovviamente, Chiara d’Assisi.
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Quaresima



“Cristo povero e crocifisso, vincitore della morte e risorto, massima manifestazione dell’amore di Dio all’uomo, 
è il libro in cui i francescani secolari, a imitazione di Francesco, imparano il perché e il come vivere, amare e soffrire. 
In Lui scoprono il valore delle contraddizioni per causa della giustizia e il senso delle difficoltà e delle croci della vita di ogni giorno.”
(Cost. gen. Ofs, 10)

venerdì 19 - Basilica di Sant'Antonio  
VIA CRUCIS

Antonianum

Giovedì 18 febbraio 2010, ore 15,30
Pontificia Università Antonianum - Aula A

p. Carlo Paolazzi
presenta il volume

Francesco d’Assisi
Scritti
edizione critica a cura di Carlo Paolazzi ofm,
Ed. Quaracchi, Grottaferrata (Roma) 2009.

  • A seguire, alle ore 17,00, inizieranno nell’aula 11 le lezioni pubbliche  Avviamento all’analisi testuale e lessicale delle opere di Bonaventura di Bagnoregio. 2. Letture e riletture dell'Itinerarium mentis in Deum
Un seminario di studio Una nuova edizione degli Scritti di Francesco d’Assisi sul sudetto volume – in cui tra altri interverranno i proff. Luigi Pellegrini e Attilio Bartoli Langeli – si terrà venerdì 22 ottobre, ore 15.30 sempre alla Pontificia Università Antonianum.

Il volume è acquistabile presso la Libreria Suore Apostoline all’Antonianum scontato a euro 51,00 al posto di 59,00.

P. Pietro Messa
Preside 

Scuola Superiore 
di Studi Medievali e Francescani
Via Merulana, 124
00185 Roma

Telefono 0670373528 - Fax 0670373604
E-mail sssmf@antonianum.eu - Sito web www.antonianum.eu

Fiction Rai - "Francesco e Chiara"

da Squilla, 2008
AFFINITA’ ELETTIVA
I DUE POVERELLI E IL VERO AMORE 
di p. Raniero Cantalamessa

È divenuto un luogo comune parlare dell’amicizia tra Chiara e Francesco in termini di amore umano. Nel suo noto saggio su Innamoramento e amore, Francesco Alberoni scrive che «il rapporto fra santa Chiara e san Francesco ha tutti i caratteri di un innamoramento trasferito (o sublimato) nella divinità».
La fiction Francesco e Chiara di Fabrizio Costa, meglio forse di Fratello Sole e sorella Luna di Zeffirelli ha saputo evitare questo cedimento al gusto del momento, senza nulla togliere alla bellezza anche umana di un tale incontro. Come ogni uomo, anche se santo, Francesco può aver sperimentato il richiamo della donna e del sesso. Le fonti riferiscono che per vincere una tentazione del genere una volta il santo si rotolò d’inverno nella neve. Ma non si trattava di Chiara!

Quando un uomo e una donna sono uniti in Dio, questo vincolo, se è autentico, esclude ogni attrazione di tipo erotico, senza neppure che ci sia lotta. È come messo al riparo. È un altro tipo di rapporto. Tra Chiara e Francesco c’era certamente un fortissimo legame anche umano, ma di tipo paterno e filiale, non sponsale. Francesco chiamava Chiara la sua «pianticella» e Chiara chiamava Francesco «il nostro Padre». L’intesa straordinariamente profonda tra Francesco e Chiara che caratterizza l’epopea francescana non viene «dalla carne e dal sangue». Non è, per fare un esempio come quella tra Eloisa ed Abelardo, tra Dante e Beatrice. Se così fosse stato, avrebbe lasciato forse una traccia nella letteratura, ma non nella storia della santità. Con una nota espressione di Goethe, potremmo chiamare quella di Francesco e Chiara una «affinità elettiva », a patto di intendere «elettiva » non solo nel senso di persone che si sono scelte a vicenda, ma nel senso di persone che hanno fatto la stessa scelta.

Antoine de Saint-Exupéry ha scritto che «amarsi non vuol dire guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione».  Chiara e Francesco ...

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Le reliquie di Santa Bernardette a Roma


               In occasione dell'arrivo delle reliquie di Santa Bernardette Soubirou si ripubblica un articolo comparso su Squilla Francescana 
in occasione della precedente visita del 2008.


Bernardette e l'acqua

Le prime sette Apparizioni (11,14,18,19,20.21 e 23 febbraio 1858) corrispondono, per Bernardette, all’esperienza della felicità. E’ la gioia dell’incontro, del faccia a faccia, del cuore a cuore. Ma ecco che il 24 febbraio, giorno dell’ottava apparizione, tutto cambia. Per la prima volta Bernardette sperimenta la sofferenza durante l’apparizione. E’ così che Lucile Casterot, la più giovane sorella di sua madre, rimane talmente colpita vedendo il volto dolorante di Bernardette, che urla e sviene nel bel mezzo della Grotta. Il disordine provocato da questo sven imento pone bruscamente fine a questa ottava apparizione.

L’indomani 25 febbraio, è il giorno della nona delle diciotto apparizioni. Per la seconda volta Bernardette mostra un volto segnato dalla sofferenza. E soprattutto, quel giorno, Bernardette compie dei gesti incomprensibili. E’ così che, ad un certo momento, in ginocchio in fondo alla grotta, Bernardette scava il terreno con le dita. Presto si trova con del fango tra le mani con il quale s’imbratta il viso. Continuando a scavare nello stesso punto, Bernardette vede sgorgare acqua fangosa dalla quale beve alcune gocce, non senza averla sputata tre volte. Poi, sempre in ginocchio, Bernardette continua a scavare il suolo, sempre nello stesso punto. Scopre così un po’ di acqua pura, chiara, limpida. Immediatamente Bernardette usa quest’acqua per lavarsi il viso insudiciato dal fango. Poi, beve quest’acqua e fa così sparire il cattivo gusto dell’acqua fangosa.

“PENITENZA, PENITENZA, PENITENZA, PREGATE PER I PECCATORI”.

Di fatto Bernardette compie questi gesti nel corso di tre Apparizioni consecutive che la fanno soffrire: la nona, la decima e l’undicesima. Apparizioni nel corso delle quali Bernardette sente “la Signora” pronunciare per lei molte volte le stesse parole: “Vada alla sorgente, a bere ed a lavarsi”; “Penitenza, penitenza, penitenza, pregate per i peccatori”.

“Vorrebbe mangiare dell’erba in segno di penitenza per i peccatori?”. Quest’ultima parola dà un senso a questi gesti compiuti da Bernardette. Attraverso il fango, l’acqua fangosa e l’acqua pura, Bernardette vive intensamente il mistero pasquale.
Quando celebrava la Pasqua, in effetti, il popolo di Israele si ricordava, mangiando erbe amare, di essere stato schiavo in Egitto. Soltanto dopo aver ricordato la propria schiavitù il popolo celebrava la propria liberazione. E’ il Signore che lo ha fatto passare dalla schiavitù alla libertà, da una situazione di morte all’esperienza della vita. Attraverso il fango, l’acqua fangosa e l’acqua pura, Bernardette rappresenta la passione, la morte e la Resurrezione di Gesù Cristo.

Le parole “Penitenza, penitenza, penitenza, pregate per i peccatori” vogliono dire che attraverso i gesti concreti che essa compie, bisogna collocarsi al livello del cuore. “Penitenza”, in effetti, vuole dire “conversione”, vale a dire “mezzo giro”. Non è verso l’Egitto che occorre orientare la propria vita, ma verso la Terra promessa. Non è verso il peccato che bisogna tendere, ma verso la grazia. Non verso le tenebre che bisogna andare, ma verso il bene, verso la luce.

“IL DESIDERIO DELLA VERA VITA”.

La Pasqua del Signore rende questo passaggio possibile a tutti. E’ sufficiente riconoscersi sporchi, vale a dire peccatori, riconoscersi anche assetati di vita. Allora, come per Bernardette, la parola centrale del “Messaggio di Lourdes” diventa per tutti esperienza pasquale: “Vada alla sorgente a bere e a lavarsi”. Questa sorgente sempre zampillante che lava e disseta, purifica e spegne la sete … è il Cristo stesso. Ogni persona, a Lourdes, è invitata a sentire le parole di Bernardette. E’ chiamata a sentirle dapprima, poi a metterle in pratica. E’ la presa di coscienza del peccato che apre all’accoglienza della grazia. Il desiderio della vera vita apre all’accoglienza di Colui che è la Vita. Nel cuore di questa esperienza, per molti, c’è l’acqua …

P. Régis Marie de La Teyssonniere
LA FORZA DELL’ACQUA
NELLA LITURGIA

L'acqua è davvero una realtà polivalente: disseta, pulisce e purifica, ci rinfresca nei giorni di calura; è fonte di vita per i campi e dà origine alla forza idraulica. Nella liturgia della solenne notte e in altri riti liturgico sacramentali essa assume significato come acqua che purifica; segno di Cristo, acqua viva che spegne ogni sete e simbolo di vita e di morte.
Tralasciando tutti gli altri riti, nella Veglia pasquale,la notte battesimale per eccellenza, l'acqua, come linguaggio simbolico, raggiunge l'apice di solennità e di significato. Anche quando non ci sono battesimi, in quella notte in tutte le comunità cristiane si commemora il Battesimo, sacramento per mezzo del quale siamo radicalmente assunti e incorporati alla pasqua di Cristo, passaggio dalla morte alla vita. Le altre domeniche sono come il prolungamento e rinnovazione settimanale della domenica per eccellenza, la festa di Pasqua.
Il simbolo dell'acqua dunque si tiene presente innanzitutto per il sacramento del Battesimo (immersione o infusione). Poi si rivive tale ricordo battesimale attraverso: l'aspersione all'inizio della Messa domenicale (soprattutto nella cinquantina pasquale); il gesto di prendere l'acqua benedetta entrando in chiesa, le varie benedizioni in cui si asperge con l'acqua benedetta; il rito della Dedicazione della Chiesa dove si asperge il popolo e le pareti del tempio; l'aspersione dell'acqua è proposta più volte come gesto facoltativo anche nell'unzione degli infermi ed, infine, anche nella celebrazione delle Esequie. l'acqua, per noi cristiani, è un simbolo d’affetto con il quale Dio ha voluto purificarci, appagare la nostra sete e farci rinascere nel mistero della pasqua di Cristo.

Madonna della Salute

  nella Basilica dei Ss Cosma e Damiano




Signora Santa,
Regina santissima, Madre di Dio
Maria sempre Vergine
Eletta dalla Santa Trinità.
Ti saluto Suo palazzo, Sua dimora
Ti saluto Sua ancella, Madre di Dio, Maria
E saluto voi sante virtù
Che per grazia e lume dello Spirito
Siete infuse nel cuore degli uomini,
Perché diventino fedeltà a Dio.
Ti saluto Suo palazzo, Sua dimora
Ti saluto Sua ancella, Madre di Dio, Maria.



14 febbraio - Festa dell'Ofs di Roma - ai Ss Cosma e Damiano


Programma

  • 8.30 accoglienza
  • 9.15 trasferimento in basilica e celebrazione delle Lodi
  • 9.45 prima relazione su “Appartenenza” (Emanuela De Nunzio))
  • 10.15 pausa e caffé
  • 10.45 seconda relazione su “Identità” (Remo Di Pinto)
  • 11.30 celebrazione dell’Eucaristia
  • 12.45 pranzo al sacco
  • 14.45 assemblea in basilica per l’avvio dei lavori di gruppo
  • 15.00 lavori di gruppo
  • 16.30 condivisione in assemblea
  • 17.00 celebrazione dei Vespri

NOTA - La zona è chiusa al traffico dei veicoli dalle ore 9.00; i partecipanti che in auto arrivassero in ritardo, possono comunque chiedere agli agenti della Polizia Municipale di transitare, specificando che devono recarsi ad un incontro pastorale della basilica.

Reprint - Lettera dall'Eritrea

Quello che vorrei fare oggi è provare a restituirvi qualcosa di questa mia esperienza in Eritrea.
Tante cose vorrei mettere ai piedi della capanna lì in fraternità: la bellezza del cielo stellato la mia prima sera in missione. Manca la corrente elettrica per cui il blu del cielo è profondissimo ma allo stesso tempo sembra più vicino, quasi un manto appoggiato sui tetti delle case.
Ma vorrei mettere anche l’inospitalità di un terreno arido, bruciato dal sole e dal vento, dove i contadini sono costretti a ricavarsi piccoli fazzoletti di terreno coltivabile tra pietre e dirupi; vorrei mettervi l’accoglienza delle famiglie sempre pronte ad offrirti il meglio di ciò che hanno e a far festa per la tua presenza in mezzo a loro; ma anche l’incomunicabilità per il fatto di non parlare la loro lingua.
La buonissima cucina, con i piatti della festa che i vicini non mancano di farti arrivare perché tu possa gioire con loro… e le mani vuote di chi chiede perché ha fame.
La spensieratezza di una gita al mare – Rosso – bellissimo, e l’incubo della guerra imminente, quando l’esercito ha occupato la zona franca al confine con l’Etiopia e si vedevano convogli di soldati e carri armati sfilare davanti all’ospedale
Il silenzio dei giorni, rotto solo dall’asino del vicino che fa a gara col gallo per dare la sveglia, e dalle grida dei bambini che escono all’alba per portare al pascolo i pochi capi di bestiame che fanno la ricchezza della famiglia. Il silenzio della notte ritmato sul cantare a “squarciagola” dei grilli e, come stanotte, dai colpi di mortaio e di fucile: esercitazioni, dicono. Il sorriso raggiante dei bambini che ti chiedono il nome e continuano a chiedertelo così, tanto per parlare, perché è l’unica cosa che sanno dire in inglese, o piuttosto per sentire il mio modo strampalato di rispondere in tigrino.
E la disperazione delle madri, lasciate sole a badare a tanti figli mentre i mariti sono al “servizio di leva” (fino a 45 anni!). La disperazione degli anziani che in una sola vita hanno visto la dominazione italiana, quella inglese, poi quella etiope, lunga e durissima, finalmente l’indipendenza e ancora dittatura, guerra e neanche più l’ideale della patria per cui combattere e morire. I figli sono morti in guerra, i nipoti sono sotto le armi e loro sono costretti a lavorare nei campi finché ne hanno la forza o muoiono di fame.
Ai piedi della capanna, vorrei ancora mettere la chiesa eritrea con il nostro vescovo Abuna Menghistab (nostro padre Menghistab) che in questi giorni è venuto in visita pastorale alla piccola comunità cattolica di Digsa. Quello eritreo è un popolo profondamente religioso, ma nella politica comunista filo-cinese cui si rifà il governo, la religione non sempre ha spazio, almeno non tutte le religioni.
La Chiesa copta è stata “statalizzata”, con la destituzione del patriarca, tuttora agli arresti domiciliari. Le Chiese evangeliche sono state da tempo private delle loro opere sociali ed invitate ad occuparsi solo delle “cose di Dio”; i nuovi movimenti carismatici emergenti sono considerati delle “sette” estranee al sentimento religioso nazionale e pertanto perseguitati. La Chiesa cattolica, seppur minoritaria, è molto radicata nella gente e nel territorio, è tuttavia mal tollerata dalle autorità che, per la presenza di missionari stranieri e per le sue opere al servizio dei più poveri, lo accusano di neo-colonialismo ed assistenzialismo.
Rosa Antonucci, ofs

PER SAPERNE DI PIU' SUL PROGETTO 


Camilla Battista da Varano:
oh!, quanto è povero colui che vuole altra cosa che Dio! 
Ed oh!, quanto è ricco colui che non possiede altra cosa che Dio!

 (cfr. Istruzioni, in Opere Spirituali, p. 216).

32 Giornata per la vita

7 febbraio

La forza nella vita
una sfida nella povertà

Chi guarda al benessere economico alla luce del Vangelo sa che esso non è tutto, ma non per questo è indifferente. Infatti, può servire la vita, rendendola più bella e apprezzabile e perciò più umana.
Fedele al messaggio di Gesù, venuto a salvare l’uomo nella sua interezza, la Chiesa si impegna per lo sviluppo umano integrale, che richiede anche il superamento dell’indigenza e del bisogno. La disponibilità di mezzi materiali, arginando la precarietà che è spesso fonte di ansia e paura, può concorrere a rendere ogni esistenza più serena e distesa. Consente, infatti, di provvedere a sé e ai propri cari una casa, il necessario sostentamento, cure mediche, istruzione. Una certa sicurezza economica costituisce un’opportunità per realizzare pienamente molte potenzialità di ordine culturale, lavorativo e artistico.
Avvertiamo perciò tutta la drammaticità della crisi finanziaria che ha investito molte aree del pianeta: la povertà e la mancanza del lavoro che ne derivano possono avere effetti disumanizzanti.

 (continua )

Sulla Povertà


Si ripropone una riflessione del nostro Carlo Gambino 
pubblicata su Squilla Francescana nel numero di settembre 2008.

Normalmente non ci accorgiamo che la nostra carità implica un vero e proprio miracolo. Con la carità, il nostro "superfluo", cioè qualcosa di nessun valore, può diventare "utile", e quindi di valore, per altri. Perciò, attraverso la carità, riusciamo a moltiplicare, per l'insieme, il poco che possediamo in modo pressocché infinito.
Le dimensioni di questo "miracolo" non sono quantificabili, dipendono infatti dalle motivazioni dei soggetti che ne sono coinvolti. Il famoso obolo dato dalla vedova, aveva un valore maggiore delle copiose elargizioni di altri ricchi. Vedendo il rovescio di questa medaglia, se il povero che avesse accettato l'elemosina fosse stato un falso povero, il valore dell'atto per la vedova sarebbe identico, tuttavia sul piano collettivo avremmo avuto un “miracolo” inverso: il povero avrebbe sottratto al donatore. Qualcosa di simile accade quando, con motivazioni spesso pretestuose, otteniamo da altri, o dall’insieme di una collettività (azienda o istituzione in generale), benefici ai quali non corrisponde una situazione di merito che sia universalmente condivisibile. Così gli individui più spregiudicati riescono ad imporre il proprio privilegio sugli altri partecipanti alla medesima collettività.
Il dilagare del materialismo ci fa sembrare tutti più poveri quando basterebbe guardarci intorno per sentirci tutti più ricchi. In passato, si poteva attribuire alla così detta "logica del profitto" la principale responsabilità dei nostri guai. Se questo era vero prima, ora certamente ciò non è più vero. Siamo ora spolpati vivi da un certo "controprofitto"con il quale ogni membro della società cerca di combattere il suo prossimo dall'interno della struttura dove opera, invocando per sé stesso favori e privilegi con la riserva mentale di non dare nulla in cambio, o comunque di dare il meno possibile. Con il prevalere di falsi ideali di libertà, non ci accorgiamo che ci stiamo costruendo una prigione con le nostre stesse mani e non già nell'altro mondo, ma proprio in questo attuale, dove stiamo vivendo ora.
Se Autore del miracolo di cui parlavo prima è sempre la Divina Provvidenza, gli attori dello stesso, cioè le persone fisiche attraverso cui viene compiuto il miracolo stesso, più che nei donatori, sono da individuare nelle persone capaci di operare la conversione dei cuori verso le carità evangeliche. Per questi ultimi la ricchezza consisterà nella consapevolezza di ben operare in favore degli altri.
Si narra che il re Mida rimpianse amaramente la sua capacità di trasformare in oro quanto toccava! Al di là dell'aspetto materiale di questa leggenda, sembra accettabile che il possesso di un tesoro può rallegrarci solo nella misura in cui sappiamo farne un uso, non necessariamente personale. Se oltre un quinto della popolazione mondiale, come quello ora esistente in Cina, diventasse improvvisamente ricco senza abbandonare il proprio materialismo ateo, sarebbe difficile poter affermare che sia stato fatto un passo decisivo verso la costruzione di una pace universale. La povertà è un concetto relativo. Certamente, Francesco non si sentiva povero. Ma all'innato senso di giustizia che domina i nostri cuori ripugna la ricchezza che sentiamo accumulata con l'esclusione degli altri, e questo non favorisce la pace.
Carlo Garbino

Cronaca del 31 gennaio in Fraternità


Si è svolta in un clima di serenità ed affiatamento l'impegnatissima riunione del 31 gennaio scorso che ha visto la Fraternità attendere ad un ricco e sollecitante programma. Dopo le Lodi e la Santa Messa, i fratelli e le sorelle della Fraternità di Sant'Antonio si sono riuniti con il Padre assistente Fernando Campagna per la Catechesi mensile e con il Ministro Guido Fiorani per l'aggiornamento sui programmi in corso e prospettive future. 
Già dal mattino, sotto il porticato della Basilica, Marco, Nino, Maria Rosaria, con l'aiuto poi di Alessandro attendevano all'allestimento del banchetto Aifo del Miele della solidarietà in occasione della Giornata Mondiale dei malati di Lebbra (GML). Per l'occasione si sono uniti a loro anche Giulia, Augusto e Giulio della Gi.Fra Palatino costituita presso il Convento di San Bonaventura, prodromo - si è detto - di futuri incontri e collaborazioni.
Dopo il consueto lauto banchetto, anche questa domenica dopo un momento di fraternizzazione - come dire? - post-prandiale ... "non di solo pane vive l'uomo"! Ormai dallo scorso anno, con la guida di Angela, chi lo desidera può si unisce nella preghiera del Rosario (ma non solo) in Fraternità o lungo il chiostro, se non fa freddo.
Nel pomeriggio si sono uniti altri confratelli che la mattina (alcuni impegnati in Parrocchia) o per il pasto non possono essere presenti e spesso però si trattengono per i Vespri e la S. Messa delle 18,30.
E' già il terzo anno che la Fraternità, nel pomeriggio dell'ultima domenica di gennaio, organizza un'Incontro ecumenico di reciproca conoscenza e preghiera per l'unità dei cristiani. Quest'anno è stato con noi il Pastore Alfred Noffke della chiesa di via XX settembre, di cui in queste pagine di Squilla Francescana non manchiamo di dare una esaustiva cronaca.

momento di fraternità

... verso la Pasqua


Con l'ultima riunione di gennaio, a ridosso della menoria della Purificazione (2 febbraio) come di consueto sono stati tolti gli addobbi natalizi. Il presepe di quest'anno ha visto mostrato il "Bambinello di Betlemme", acquistato presso la Delegazione di Terra Santa da Marco Stocchi. E' stato esposto in occasione del Ritiro d'Avvento con P. Stefano Cecchin e la Fraternità di Ponte Mammolo.
In un secondo momento, in coincidenza con l'incontro di Zona per il Natale è stato inserito in una grotta costruita dall'instancabile Rosita Taddeini. 

Un anno di collaborazione con le Missioni Francescane

Lo scorso febbraio P. Giovanni Pucci, già per tanti anni missionario in Giappone e attualmente responsabile della Segreteria Missioni OFM della Provincia Romana ha incontrato la nostra Fraternità per presentare l’attività missionaria e concordare iniziative di collaborazione con il CO.MI.F. Comitato costituito per promuovere le missioni francescane.

(in completamento)

BASILICA DI SANT'ANTONIO
DOMENICA 21 MARZO
GIORNATA MISSIONARIA FRANCESCANA


La rivista "Missioni Francescane"

Per la Giornata missionaria francescana.
Squilla Francescana
promuove il mensile dei Frati Minori

MISSIONI FRANCESCANE

Fondata nel 1923, tra i primi collaboratori 
ebbe il nostro terziario Mario Barberis.

Durante la riunione mensile di gennaio (2009) scorso abbiamo presentato “Missioni francescane” una rivista cui la nostra fraternità è abbonata e che è una interessante quanto bella finestra sul mondo e sulla vita missionaria francescana.
Missioni Francescane è da decenni la puntuale testimonianza dell’evangelizzazione missionaria francescana. Fondata nel 1923, da decenni cerca di raccontare la vita della Chiesa nel mondo, le attese dei poveri, l’impegno di migliaia di frati e suore francescane presenti in 90 paesi. Un’attenzione particolare ai temi della pace, del dialogo interreligioso ed ecumenico. Una rubrica fissa è riservata all’Ong Franciscan International che è seppur giovane considerata tra le più autorevoli in ambito dell’Assemblea ONU (vi è rappresentato anche l’OFS).
Non solo, contiene interessanti articoli e rubriche di carattere biblico, di spiritualità missionaria e francescana e si presentano luoghi francescani di interesse artistico e storico presenti sul territorio nazionale. Una occasione per tutti di “formazione permanente” oltre che informazione sulle più significative esperienze dei frati e delle suore francescane in Italia e nel mondo.
La rivista contiene anche notizie su iniziative, situazioni e personaggi capaci di dare uno spaccato significativo della realtà francescana oggi attraverso brevi flash, articoli e veri e propri dossier.
La redazione della rivista che prima era ad Assisi-S.Maria degli Angeli da qualche anno si è trasferita a Milano in via Farini 10 – 20154, presso una meneghina … Basilica di Sant’Antonio!

Per abbonarti devieffettuare un versamento su: Ccp n. 35540202 intestato a COMPI (Conferenza dei Ministri provinciali dei Frati Minori d’Italia) specificando nella causale. Se preferisci puoi versare la quota sul ccb c/o Istituto Bancario S. Paolo di Torino – filiale 26 via Farini, 1 - 20154 Milano - n.10000000/1948 IBAN: IT48 Z030 6901 6251 0000 0001 948, specificando nella causale.

I primi missionari


Quando ho chiesto alla Vergine
perché ha detto a Dio “Sì”
mi ha risposto: “Per Amore!”

Quando ho chiesto alla Vergine
perché ha portato Gesù
alla Cugina Elisabetta,
mi ha risposto: “Per Amore!”

Quando ho chiesto al Signore
perché ha lasciato il Cielo,
perché si è fatto: Uomo?
mi ha risposto: “Per Amore!”

Quando ho chiesto al Signore
perché Sei morto,
perché hai scelto la Croce?
mi ha risposto: “Per Amore!”

Allora ho compreso nel silenzio il valore.
La risposta era una: Amore
Gesù e Maria furono i primi Missionari
che volevano donare Dio all’Umanità
per infiammare di divino ardore
ogni Missione di Fraternità.

poesia di Rosita Taddeini
  

18 febbraio 2010 - Concerto per Haiti all'Ara Coeli

Carissmi fratelli, pace e bene!
l'emergenza Haiti ci chiama ancora a dare un contributo.Attualmente 500mila persone stanno ricevendo assistenza sanitaria e umanitaria, ma ve ne sono altre 1,5 milioni ancora nella miseria e penuria più nera.
Ora inizia la fase più difficile, quando i riflettori mediatici cominciano a spegnersi...
Ad Haiti ci sono tre fraternità di frati francescani (in tutto 16 frati) che stanno facendo il possibile, hanno messo su un ospedale da campo e vogliono riprendere le attività della scuola che gestivano prima del sisma.
Sono loro i destinatari e i referenti diretti di una raccolta di solidarietà lanciata dai francescani di tutto il mondo...e noi ne siamo parte!
Per questo vi chiedo di diffondere questo progetto che ho contribuito a organizzare:

CONCERTO PER HAITI
Coro e Orchestra della Scuola Germanica di Roma

Basilica di Santa Maria in Ara Coeli (al Campidoglio)
giovedì 18 febbraio - ore 20.00

Si eseguirà:
W.A. Mozart, "Requiem" (durata 50')

Offerta libera: pro missioni francescane ad Haiti
(tramite la Provincia dei Frati Minori del Lazio)

Sarà una bellissima serata, la composizione è stupenda e molto suggestiva, il coro è molto quotato e vi sono solisti professionisti che vengono appositamente dalla Germania (offrendo gratuitamente la loro opera).
La chiesa, che conoscete, può contenere 500-600 persone, perciò è fondamentale la massima diffusione! Anche i frati (che hanno ovviamente sposato il progetto) si daranno da fare per la sensibilizzazione.
Vorrei chiedere ai formatori di contattare i responsabili dell'OFS del Lazio e di diffondere l'invito a tutte le fraternità del territorio, ma anche (naturalmente) alle parrocchie relative, estendendo l'invito agli amici, ai colleghi, a tutte le persone sensibili... agli amanti della musica classica etc.
Sono disponibili manifesti che potrei darvi...ognuno di noi può mandare una e-mail agli amici della propria rubrica, può chiedere magari al parroco della propria parrocchia di dare un annuncio pubblico.
Insomma: vi chiedo un aiuto nella diffusione e sensibilizzazione. E' importante quanto il dono del proprio obolo personale (se non di più)... più gente portiamo, più si raccoglierà! Confido nel vostro buon cuore, nel vostro aiuto e nel vostro entusiasmo!
Vi abbraccio, Paolo
Antonio, Federica, Sara e Daniele Filosa 

Via Stefano Borgia 155 - 00168 - Roma- Italia - cell. 339-2726019



FilmReel   Filmati da Haiti  
CLICCA QUI

Il regista Gerry Straub (OFS) esplora come il film puo trasformare i cuori della gente e essere utilizzato a servizio dei poveri. Attraverso la Fondazione San Damiano i suoi film mettono in luce la povertà e il suo impatto schiacciante sull’esperieza umana e spirituale. 
Poco prima del terremoto che ha colpito Haiti il 12 gennaio 2010, Gerry ha visitato e ripreso uno dei quartieri poveri di Haiti.  
Dopo il terremoto, ha visitato ancora Haiti, fornendo immagini sinificativi degli effetti di questa calamità naturale. Seguite questi link per vedere questi filmati di Gerry su Haiti.

E' Lui che in te si esprime.


Non attendere che Dio su te discenda
E ti dica "Sono"
Senso alcuno non ha quel Dio che afferma
L'onnipotenza sua.
Sentilo tu nel soffio onde Egli ti ha colmo
Da che respiri e sei.
Quando non sai perché t'avvampa il cuore:
è Lui che in te si esprime.

Rainer Maria Rilke

Venerdì di Propaganda: Benedetta Capelli di Radio Vaticana intervista Maria R. Del Genio


La spiritualità di Nennolina 
nel libro "Carissimo Dio Padre..." 

◊   “Carissimo Dio Padre…” si chiama così il libro di Maria Rosaria del Genio interamente dedicato alla figura di Antonietta Meo, meglio conosciuta come “Nennolina”. Scomparsa a soli 7 anni a causa di una malattia inguaribile, la bimba romana è stata dichiarata Venerabile da Benedetto XVI nel 2007. Il volume, presentato  venerdì 29 gennaio presso la libreria internazionale Paolo VI, raccoglie le lettere e i pensieri che Nennolina aveva dettato alla mamma.

il servizio di Benedetta Capelli:



Per il testo dell'intervista
CLICCA

2007: Nennolina "venerabile"

Sembrava vicina nel luglio  2007 la "beatificazione" della piccola Antonietta Meo, dopo la sua proclamazione a "venerabile"! Lo testimonia questo articolo di Stefania Falasca comparso sul mensile 30GIORNI che ci è utile a conoscere le tappe dell'iter della Causa che l'autrice traccia  non prima averne delineato con pochi significativi tratti la sua breve vita. Mi sento di dire però che l'itinerario di Nennolina  da questa terra l'ha vista volar in cielo tra le schiere dei degli angeli, lasciando un segno di Speranza quaggiù sulla terra.

n.6 - 2007

PRESTO BEATA
di Stefania Falasca

Quell’ultima mattina come le altre. Aveva chiesto che venisse. A riposarsi nel cuore della sua Antonietta. Aveva chiesto al papà di sollevarla un poco dai cuscini per accomodarsi a riceverlo nell’eucaristia: Lui, il suo cuore. E il papà aveva tirato su quel suo corpicino mutilato, martoriato dalla stretta mortale di un male inesorabile, e l’aveva sentito abbandonarsi tra le braccia, gli occhi ancora intensi, vivi, in quell’ultimo sorriso.
Erano le sei di un mattino di settant’anni fa. Sabato 3 luglio 1937. Si era spento così, nella stanzetta di una clinica romana a due passi dal Celio, il respiro di una vita brevissima segnata in modo straordinario dalla grazia di Dio. Antonietta non aveva ancora compiuto sette anni. Un pugno di anni. Da quel 15 dicembre 1930, quando Antonietta Meo, Nennolina per i suoi, nella casa romana di via Statilia, a pochi passi da Santa Croce in Gerusalemme, era stata messa al mondo. Pochi anni scanditi dalla vivacità e dalle cose comuni a quell’età: i giochi, l’asilo, la scuola, le vacanze e i sacramenti: la prima comunione e la cresima, a quei tempi, per disposizione di Pio X, anticipate. E poi quel male che aveva cominciato a roderle le ossa, portandola all’amputazione di una gamba, alla resezione di tre costole fino a spostarle il cuore. E la serena disarmante fortezza di quella bambina così piccola, dentro a tanta sofferenza, che lasciava in tutti sconcerto. 

Le letterine
Dalle sue letterine il mistero di un amore viscerale, di quella sapienza che si nasconde ai superbi e si rivela ai piccoli, di chi lietamente, per grazia, ha dato tutto. Il mistero di una predilezione assoluta: 
  • «Caro Gesù eucaristia, sono tanto, proprio tanto contenta che tu sei venuto nel mio cuore. Non partire più dal mio cuore resta sempre con me!»; «Caro Gesù, io ti amo tanto, io mi voglio abbandonare nelle tue mani […] io mi voglio abbandonare nelle tue braccia e fa’ di me di quello che tu vuoi»; «tu aiutami con la tua grazia, aiutami tu, che senza la tua grazia nulla posso fare»; 
  • «Caro Gesù, ti prego per quell’uomo che fa tanto male»; «ti prego per quel peccatore che tu sai…»; «Caro Gesù, io ti voglio tanto bene e ti amo tanto! Io voglio stare con te sul Calvario»; «dammi tu la forza necessaria per sopportare questi dolori che ti offro per i peccatori […] non voglio che tu mi guarisci, ma anime, anime. Dammi anime! dammene tante! Dammene tante, caro Gesù». 
Così Antonietta. Così l’opera di Dio in una bambina ha confuso, spiazzato, disarmato, toccato il cuore di tanti, credenti e non. Consummatus in brevi, explevit tempora multa.
Conversioni e grazie accompagnarono la morte di Nennolina e la sua fama di santità si diffuse tanto spontaneamente e immediatamente da oltrepassare non solo i confini della sua parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme, ma anche quelli di Roma e d’Italia. Nel 1938 furono pubblicate due biografie che già nel 1940 furono tradotte in diverse lingue, persino in cingalese e armeno. Le sue letterine fecero il giro del mondo.
A cinque anni esatti dalla sua morte il centro nazionale della Gioventù femminile di Azione cattolica, presieduto allora da Armida Barelli, si costituì promotore della causa di canonizzazione e il 22 aprile 1968 si aprì la fase diocesana del processo che si chiuse il 23 marzo 1972. Ma il motivo della tenera età creò non pochi ritardi e difficoltà nello svolgimento della causa e il caso fu affrontato da illustri personalità ecclesiastiche. Solo dopo la dichiarazione della Sacra Congregazione delle cause dei santi nel 1981, con la quale la Chiesa pienamente ha riconosciuto che anche i bambini possono compiere atti eroici di fede, speranza e carità, e possono pertanto essere elevati agli onori degli altari, la causa di Antonietta Meo fu ripresa e per il crescente interesse dei fedeli, nel maggio del 1999, si costituì a Roma l’“Associazione Nennolina”. Dal 5 luglio 1999 la sua tomba è meta continua di pellegrinaggi. Antonietta riposa in una piccola cappella adiacente a quella che conserva le reliquie della passione di Gesù all’interno della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Lì dove, il 28 dicembre, giorno della festa dei Santi Innocenti, era stata battezzata. Non è più lontano il giorno in cui la vedremo salire agli onori degli altari.

L'iter della Causa
Il 3 luglio scorso, in occasione del suo settantesimo dies natalis, alla celebrazione eucaristica in sua memoria nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme ha partecipato, insieme al postulatore della causa, don Mario Sensi, anche monsignor Sandro Corradini, promotore della fede della Congregazione delle cause dei santi. Al termine della celebrazione il postulatore e monsignor Corradini hanno voluto, con un gesto di delicatezza, consegnare la Positio appena stampata a Margherita Meo, l’anziana e riservata sorella di Nennolina; a lei, cui nel lontano 1941, la mamma aveva voluto dedicare il quaderno di memorie: «Alla mia cara Margherita perché ricordi la sua sorellina attraverso gli episodi in maggior parte da lei stessa vissuti». 
Con la recente pubblicazione della Positio la strada verso la beatificazione si è fatta ora davvero più corta. Motus in fine velocior. La Congregazione delle cause dei santi ha infatti fissato ai primi del prossimo ottobre la data per la consulta dei teologi. A questa tappa, dopo la riunione dei cardinali, seguirà a breve la proclamazione delle virtù eroiche e Antonietta sarà dichiarata venerabile. Anche il processo super miro, istruito nella diocesi di Dallas in Texas, per il miracolo di una guarigione straordinaria attribuita all’intercessione di Nennolina, è giunto a buon punto. Si attende per la primavera del prossimo anno la beatificazione. Se tutto si svolgerà speditamente Antonietta Meo diverrà presto la più giovane beata non martire elevata agli onori degli altari, la più piccola nella storia della cristianità.


Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, 
perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti ed agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 
Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te"» (Mt 11,25-26).