Quel giglio "accaparrato" ... a sant'Antonio!



Al termine della festa di Sant'Antonio, che ogni anno si tiene presso l'ononima basilica dei Frati Minori di via Merulana, quando la processione termina il nugolo dei fedeli si accalca d'un colpo ai piedi della statua per garantirsi di portare a casa uno dei gigli che l'adornano.
 
 la statua adobbata di gigli percorre via Tasso

Torno dopo qualche giorno sulle pagine di questo blog, per il quale non riesco a tenere il ritmo, raccontandovi della Festa di Sant'Antonio cui ho partecipato domenica scorsa. Lo faccio raccontandovi uno degli elementi della festa che hanno più conservato il sapore di "festa popolare", ovvero, l'accaparramento del giglio di Sant'Antonio, che avviene al termine della processione che nel pomeriggio attraversa le vie dell'Esquilino.

Il giglio rappresenta la sua purezza 
e la lotta contro il demonio, fin dall'infanzia.

E' solo dopo la benedizione con le reliquie del Santo taumaurgo 
che si scioglie infine la processione.

 
Si quaeris miracula
mors, error, calamitas,
demon, lepra fugiunt ...
aegri surgunt sani.
( ... )

Se miracoli tu brami, // fugge error, calamità,
lebbra, morte, spirti infami // e qualunque infermità.

Cede il mare e le catene // trova ognun ciò che smarrì
han conforto nelle pene // vecchi e giovani ogni dì.

I perigli avrai lontani, // la miseria sparirà;
ben lo sanno i Padovani, // preghi ognun e proverà!

Cede il mare e le catene…
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
Cede il mare e le catene… 

Antifona
 
O stirpe d’Ispania // paura d’infedeli
nuovo splendor d’Italia // unico tesoro
di tutta Padova.

Di Cristo e del suo favor // portaci l’aiuto
che il breve tempo datoci // le nostre pene a piangere

non voli via perduto. Amen.

Questa preghiera di lode - o responsorio - in onore di Sant'Antonio fu composta da fra Giuliano da Spira. Il responsorio fa parte dell'Officium rhythmicum s. Antonii, che risale al 1233, due anni dopo la morte del Santo. E' cantato nella Basilica di Sant'Antonio a Padova e, ogni martedì, in molte chiese nel mondo intero.




Il Ce.Mi.Ofs Sant'Antonio si unisce al cordoglio 
per la salita al cielo del vescovo Luigi Padovese, 
frate cappuccino e insegnante presso la Pontificia Università Antonianum.

Si invitano i francescani secolari a partecipare alla Santa Messa di suffragio che si terrà venerdì prossimo
presso la Basilica di Sant'Antonio.


info: collegamento al blog


Mostra 14 giugno/18 luglio 2010 - San Francesco cultura e spiritualità del Santo patrono d’Italia - Roma (varie sedi)




Roma - Basilica di S. Maria in Aracoeli
e Convento di S. Bonaventura al Palatino
Acilia - Parrocchia di S. Leonardo da Porto Maurizio

San Francesco
cultura e spiritualità
del Santo patrono d’Italia


Il 3 ottobre 1226, verso sera, provato nel fisico, Francesco d’Assisi muore, nudo sulla nuda terra, alla Porziuncola di Assisi, inneggiando al suo Signore. Da quel momento il riferimento universale alla sua figura di santo è stato ininterrotto e sempre crescente, dovuto alla sua diversa santità. In lui trova espressione il profondo amore verso ogni creatura e la comprensione tenerissima del dolore umano. Da subito la sua vita è stata un manifesto semplice di grandi idee, di libertà mentale, di tolleranza e di pace. Un uomo proclamato santo per aver affrontato, con umiltà e serietà, i reali problemi di chi non vuole fuggire le dure esigenze del vivere. Nelle sue ultime parole perfino la sua morte trova una familiare collocazione che erge a speranza l’estremo esito della vita.

L’universale riferimento a San Francesco, praticato da ogni epoca, è dovuto, allora, alle aspirazioni fondamentali di uomini e di popoli. Non solo le culture di stampo cristiano, passate o presenti, ma anche gli ambienti delle nazioni non cristiane che prendono coscienza sempre più delle scelte elementari e irreversibili, imposte dallo sviluppo in certe applicazioni scientifiche, rivolgono l’attenzione verso di lui; e lo fanno non per trovare una via d’evasione dagli urgenti problemi di questa vita, ma al contrario in lui trovano indicazione per la scoperta, la conferma e l’impegno alla trasfigurazione di questa stessa vita, in una unità dell’uomo e dell’universo, della natura e del sovrannaturale. Da più di otto secoli, ormai, l’azione dei Francescani è ispirata al ministero del santo di Assisi. Essa si avvale dell’annuncio della speranza evangelica ed intende favorire l’incontro e la mutua conoscenza, al di là degli steccati ideologici e religiosi, nel rispetto delle reciproche differenze, in un comune cammino di ricerca della verità.

In Roma e nel variegato territorio dell’attuale Lazio, i Francescani annoverano una presenza di persone e di azione ministeriale qualificata già prima della morte di Francesco, fino ai nostri giorni.

La mostra San Francesco: cultura e spiritualità del Santo patrono d’Italia, è una ragionata rassegna di personaggi, di situazioni, di motivi, di testimonianze, di materiali, sondati con rigore entro una ricca documentazione patrimoniale che si radica nel tessuto di un territorio ben preciso costituendone parte integrante ed ineliminabile. Di ogni aspetto della vita personale e associata, della vita religiosa, culturale e politica, delle espressioni artistiche e commerciali, si ritrovano materiali documentari che coprono il corso dei secoli e riguardano la città di Roma e di ben 120 nuclei insediativi, senza dimenticare i campi di evangelizzazione aperti in Medio Oriente, in Asia, nelle Americhe e, da ultimo, in Africa.

Un patrimonio rappresentato da pergamene, codici miniati, manoscritti, dipinti, arredi liturgici e devozionali, reliquiari, ricettari, vasellame, monili, incisioni, suppellettile da chiesa e di vita quotidiana, fondi fotografici, oggetti di svariata natura per innumerevoli scopi, biblioteche e archivi, beni architettonici ed enti socioreligiosi, sono l’elenco generico di una presenza da conoscere e da valorizzare con l’iniziativa della presente mostra. Non a caso essa è stata pensata in un allestimento multiplo e in tre luoghi diversi della città di Roma: la centralissima basilica di Santa Maria in Aracoeli in Campidoglio, il silenzioso ma vitale convento di San Bonaventura al Palatino e la vivace parrocchia di periferia di San Leonardo da Porto Maurizio ad Acilia. Luoghi diversi per origine storica e funzione pastorale ancora espletata, eppure ugualmente legati all’iniziale intento francescano di collaborare, con semplicità e passione, alla dignità della vita di ogni uomo. I materiali in mostra – dal XIII secolo ad oggi – coprono il lasso di tempo della presenza dei Francescani. La scelta dei tre siti indicati è, naturalmente, rappresentativa ed esemplificativa di una ben più articolata e complessa azione impossibile da ricondurre interamente nei vari, rari e preziosi materiali esposti.

La mostra è una iniziativa fortemente voluta dai Francescani di Roma e del Lazio che con il loro Centro Culturale Aracoeli promuovono da tempo la conservazione e la promozione di un inestimabile patrimonio posseduto nei vari conventi del territorio laziale. Grazie alla sensibilità dell’ARCUS, si può dare corso ad un primo tentativo di non lasciare cadere nel dimenticatoio la continuità di una testimonianza multiforme e trarla da una situazione enigmatica, benché fortemente radicata nel territorio. Se l’Umbria deve considerarsi a ragione la culla del movimento religioso nuovo nato da San Francesco, Roma e il Lazio, testificano l’immediato sviluppo dell’Ordine dei Frati Minori e non soltanto per il necessario contatto con la Curia Papale – presente a Roma e in altre città della regione – ma per il numero dei luoghi abitati dal Poverello e per i tanti “laziali” annoverati tra i suoi primi discepoli e amici.

Il percorso e i materiali in esposizione attengono, dunque, ad una politica ricognitiva dei siti e della varietà del patrimonio oggi posseduti dalla Provincia Romana dei Frati Minori, ma la loro peculiarità risiede in due motivi tra loro strettamente connessi. Da una parte si registra il primo tentativo di dare visibilità ad un complesso testimoniale non troppo conosciuto dal largo pubblico, anche se da questi sempre fruito in diverse situazioni di vita quotidiana. Dall’altra parte, proprio per salvaguardare questo tratto, la mostra si avvale dell’azione contemporanea – nei tre luoghi indicati – di visitare gli ambienti e di osservare gli arredi che costituisco ancora oggi l’ambiente vitale di quelle comunità.

La ricognizione risulta stimolante anche per la messa in opera di una nuova concezione museale che ordina, lungo l’itinerario di visita, la traccia quotidiana della vita conventuale aperta a tutti e illustrata da preziosi reperti.


Frati Minori della Provincia Romana dei SS. Apostoli Pietro e Paolo
Convento Aracoeli – Scala dell’Arce Capitolina 12 – 00186  - Roma 

tel. 06 69763831 – fax 06 69763832
frate.francesco@iol.it – info@centroculturalearacoeli.it


Collegamenti

orario: dal lunedì alla domenica Mattina: 9,00 – 12,30 Pomeriggio: 15,30 – 18,30 (possono variare, verificare sempre via telefono)
 

domenica 13 giugno con Sant'Antonio nel suo santuario di Roma



SOLENNITA' DI SANT'ANTONIO da PADOVA
presso la Basilica di via Merulana al Laterano


Orario delle S. Messe
6.00 - 7.00 - 8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.00 - 12.00 14.00
16.00 (S.Messa per i bambini, papà e mamme)

18.00 Solenne concelebrazione

Processione con l'immagine del Santo
per via Merulana, via Macchiavelli, Piazza Dante, via Tasso. via D. Fontana, via Merulana

La processione sarà animata con canti e inni religiosi 
e a conclusione preghiera al Santo e benedizione 

dopo pochi minuti celebrazione eucarsitica.


 Basilica di Sant'Antonio al Laterano
via Merulana 124/b - 00185 - Roma
tel 06.703739



Invocazione a Sant'Antonio


Ricordati, o caro S. Antonio, che tu hai sempre avuto e consolato chiunque è ricorso a te nelle sue necessità. Animato da grande confidenza e dalla certezza di non pregare invano, anch'io ricorro a te, che sei così ricco di meriti davanti al Signore. Non rifiutare la mia preghiera, ma fa che essa giunga, con la tua intercessione, al trono di Dio. Vieni in mio soccorso nella presente angustia e difficoltà. e ottienimi la grazia che ardentemente imploro, se è per il bene dell'anima mia ...
Benedici la mia famiglia: tieni lontano da essa le malattie e i pericoli dell'anima e del corpo. Fa che nell'ora del dolore e della prova io possa rimanere forte nella fede e nell'amore di Dio. 
Amen.

Annuncio




Si invitano i fratelli e orelle della Fraternità di Sant'Antonio a darela propria disponibilità per il servizio in Basilica. Se possibile, e potendo scegliere,
è necessario soprattutto coprire la mattinata.

Si raccomanda anche la presenza
alla processione.


Pace e bene,
Guido Fiorani
(Ministro) 



Foto dell'interno della basilica  per la festa 2010

11 giugno 2010 - Dai Protomartiri Francescani a S. Antonio di Padova Giornata di studio a Terni


Diocesi di Terni-Narni-Amelia
in collaborazione con
Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani
Dai  Protomartiri Francescani a sant’Antonio di Padova 
Giornata di studio
Museo Diocesano di Terni

VENERDI 11 GIUGNO 2010
Programma
ore 9,30: Saluti delle autorità
Presiede: Pietro Messa ofm, Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani - Roma
ore 10,00: Isabelle Heullant Donat, Université de Reims Champagne-Ardenne
I francescani e il martirio nel secolo XIII
ore 10,45: Break
ore 11,00: Luciano Bertazzo ofmConv, Facoltà Teologica del Triveneto - Padova
I Protomartiri francescani tra storia e agiografia
ore 11,45: Antonio Rigon, Università degli Studi di Padova
La morte dei Protomartiri francescani e la vocazione di sant’Antonio

Ripresa pomeridiana
Presiede: Aleksander Horowski ofmCap, Istituto Storico dei Cappuccini
ore 15,30: Mary Melone sfa, Pontificia Università Antonianum - Roma
Il martirio nei Sermoni di sant’Antonio
ore 16,15: Giuseppe Cassio, Diocesi di Terni-Narni-Amelia
L’iconografia dei Protomartiri Francescani
Ore 17,00: Break
ore 17,15: Salvatore Barbagallo ofm, Pontificia Università Antonianum - Roma
La liturgia dei santi Protomartiri Francescani
ore 18,00: Dibattito
ore 18,30: Franco Cardini, Istituto Italiano di Scienze Umane - Firenze
Conclusioni
Ore 19,00:

Proiezione del documentario “La vocazione di Antonio” prodotto da San Polo Productions e Rai Cinema, di Salvatore Braca e Andrea Cherubini per la regia di Andrea Cherubini.
In occasione del convegno è in vendita la nuova guida turistico-spirituale Oltre Assisi. Francesco e i suoi nell’Umbria meridionale edita da Velar-ElleDiCi.

UNA DONNA PER IL NOSTRO TEMPO: S.ELISABETTA d'Ungheria In un documentario di Lori Pieper, Ofs


Una donna per il nostro tempo: Sta. Elisabetta d’Ungheria, 1207-2007, scritto e diretto da Lori Pieper, OFS, è un nuovo documentario sulla vita della santa Patrona del nostro Ordine. 

Il documentario, girato in Roma, Assisi, Esztergom e Budapest, intercala la storia della vita di Elisabetta con commenti di storici su di lei e sulla sua epoca. Il documentario riferisce anche gli eventi dell’ottavo centenario della sua nascita tra il 2006 e il 2008, includendo conferenze, celebrazioni liturgiche e interviste con membri del Terzo Ordine Secolare e Regolare, che parlano di come hanno incominciarono a conoscere Sta. Elisabetta, cosa la Santa significa per loro e come la celebrazione del suo centenario si è tradotta in una giornata di riscoperta di lei.
La vita di Elisabetta come una secolare, come sposa e madre, è una vita con la quale noi possiamo facilmente identificarci.  La gente giovane troverà più facilmente una ispirazione nella sensibilità sociale di questa giovane donna, e come ella amò  Dio nell’azione.  Ella è veramente una donna per il nostro tempo.
Il documentario, che dura approssimativamente 75 minuti, sarà distribuito da “Tau Cross Books and Media”.  La pagina web (www.taucrossbooks.com), all’approssimarsi della data della sua pubblicazione,  informerà sul modo di ottenere questo documentario.
Maggiori informazioni si possono trovare anche su
www.stelizabethdocumentary.com
 
Si veda il nuovo video del documentario in questo link:



dal sito del CiOFS