TU NON SEI BELLO....


Perché a te sembra che tutti voglian venir dietro? Chiede Frate Masseo....
Molti sono oggi gli idoli della gioventù. I cantanti di successo, per esempio. Fa sempre impressione vedere tanti teen-ager e non solo, urlare come invasati durante i concerti, calpestarsi a vicenda nel tentativo di sfiorare il belloccio di turno, magari un attore, magari quello più famoso e più sexy. La nostra Modernità, il nostro Occidente esalta altri valori, altri modelli, come il potere, la bellezza, la ricchezza, la fama. Esattamente quello che S. Francesco rifiutò che S. Francesco non fu.
“Tu non se’ bello uomo del corpo, tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile...” dice frate Masseo nel cap. X dei Fioretti.
Non c’è  in realtà nulla che si possa immaginare come più radicalmente antifrancescano del tempo presente. Anche la pretesa originalità e l’anticonformismo di Francesco sono oggi doti  tanto elogiate quanto poco perseguite nella nostra società. A Parole le si ammirano ma poi, di fronte ai soprusi piccoli o grandi si cala la testa, ci si fa i fatti propri, che tanto è meglio e si evitano guai. Che gli altri si arrangino, anche se in definitiva, siamo tutti sulla stessa barca ...
Allora di nuovo si torna alla domanda di frate Masseo.
Perché Francesco va sempre così di moda? E, paradossalmente, è davvero un bene che sia così ???
In fondo non fu Gesù in persona a metterci in guardia dalla fama a buon mercato? “Guai , quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti. Lc. 6,26 “
Dando per scontata la genuinità del santo, non potrebbe essere invece che chi ne parla bene, lo ha un po’ frainteso?
Pensate alla forza di un uomo - nota lo storico Franco Cardini - che predica nudo nella sua città, esponendosi al pubblico ludibrio, dove tutti lo conoscono sin da bambino e lo giudicano un pazzo.
O che minaccia i frati disobbedienti di consegnarli al pugile di Firenze, più che un  confratello, un manesco energumeno. 
O che in punto di morte, mentre tutti si aspettano che si trasfiguri, si mette a cantare e a chiedere dolci.
Un Francesco che si sente tanto attratto dalle donne, da doversi buttare d’inverno nella neve o in mezzo ai rovi per placare i morsi della lussuria.
Un Francesco che va a convertire il Sultano e non ottenendo risultati se ne torna a casa con una pacca sulle spalle ed un corno da caccia. Un fallito, davvero,  di fronte al quale c’è da rimanere sgomenti e confusi.
Chi è mai dunque questo Francesco e che cosa ha da dire ancora al nostro tempo?
A differenza del Duecento italiano, oggi il nostro paese e ancor più l’Europa, sono ritornate ad essere territori pagani e quindi ostili alla proposta cristiana.
Francesco viveva invece in un mondo tecnologicamente arretrato forse, ma ripieno di Dio: un mondo nel quale tutto si consacrava. Che cosa può dirci il suo esempio nel nostro mondo, quello di adesso, segnato dalla desacralizzazione?
Francesco rinunziava a sé stesso: che cosa può indicarci il suo esempio in un mondo fatto di “individui assoluti” sempre più angosciati per esser tali ma sempre meno disposti a cessar di esserlo?
Francesco lodava il Signore “per sora nostra morte corporale”: ma il nostro mondo è perpetuamente assediato e angosciato dall’idea della fine fisica come Fine di Tutto che pensa di esorcizzare con l’introduzione dell’Eutanasia; ed è questa la base della sua cupa e feroce disperazione travestita da felice godimento della vita e da universale desiderio individuale di restar per sempre giovani, sani, belli, ricchi.
Francesco d’Assisi resta uno scandalo, un paradosso, una sfida. Ridurlo a un santino devozionale è grave. Farne un rivoluzionario ridicolo è più grave ancora. Nella società dell’avere, del potere, del produrre e del consumare, la sua testimonianza, tutta dalla parte dell’essere, risulta radicalmente inattuale: ed equivoca dunque l’ammirazione di cui lo si circonda.
Perché noi dunque l’amiamo , dobbiamo chiederci, esigendo di essere sinceri sino in fondo ...
Non sarà forse perché egli, con la sua vita, ha dimostrato che è vero, terribilmente vero, ciò che qualche secolo dopo affermò un grande poeta, T.S. Eliot e cioè che il cristianesimo è la via che conduce al possesso di ciò che avevamo cercato nel posto sbagliato? 
Antonio Fasolo, ofs


Ce.Mi.Ofs S. Antonio


Elisabetta Di Folco nominata
Referente per il Ce.Mi.Ofs

IL Consiglio ha dato mandato alla consorella Elisabetta Di Folco, per la sua disponibilità e collaudata esperienza, di essere la referente della nostra fraternità presso il Centro Missionario dell’Ofs (CeMiOfs), sostituendo Marco Stocchi, già eletto vice-ministro e con mandato per la Formazione permanente.

Info: Elisabetta 340 6081127 


VERSO IL CAPITOLO ELETTIVO DELL’OFS LAZIO



Il nostro ministro Guido Fiorani parteciperà al prossimo Capitolo regionale che si terrà il  7 novembre: è un momento fondamentale della nostra vita fraterna ed è quindi necessario l'impegno e la partecipazione di ciascuno, ma anche e soprattutto l'intervento dello Spirito Santo.


FRANCESCO : UN MISTERO A PORTATA DI MANO?

In occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario della nascita, l’allora pontefice Giovanni Paolo II ebbe ad occuparsi in più occasioni e con svariate catechesi del nostro amabilissimo padre S.Francesco .Fra le altre cose ( difficile fare una selezione ) ebbe a dire : “ Nel libro I fioretti ..... si legge che un giorno frate Masseo, uno dei primi compagni del poverello, rivolse al santo questa domanda: "Perché a te tutto il mondo viene dietro?". A otto secoli dalla nascita di s. Francesco, questa domanda conserva tutta la sua attualità. Appare, anzi, piú giustificata oggi che allora. Non solo, infatti, è andata ingrossandosi, in questi otto secoli, la schiera di coloro che hanno seguito da vicino le orme di Francesco, abbracciando la regola di vita da lui tracciata, ma anche l'ammirazione e la simpatia di tutti gli uomini, anziché affievolirsi col passare del tempo - come suole avvenire nelle cose umane -, si sono fatte sempre piú profonde e universali, lasciando un'impronta indelebile, nella spiritualità cristiana, nell'arte, nella poesia, e in quasi tutte le espressioni della civiltà occidentale. La nazione italiana, che ha avuto il privilegio di donargli i natali, lo ha eletto suo principale patrono, insieme con l'altra grande sua figlia, Caterina da Siena. Il suo nome ha varcato, poi, i confini d'Europa, tanto che a ragione si possono applicare a lui le parole del vangelo: "dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che egli ha fatto".
.....Francesco appare come l'uomo del consenso universale, nel senso che tutti gli uomini che sono venuti a conoscenza del suo tenore di vita si accordano nel ritenere pienamente valido il modello di umanità da lui realizzato. Di qui l'opportunità di riporci, ....... l'ingenua domanda di frate Masseo: perché tutto il mondo va dietro a Francesco d'Assisi?
Una prima risposta a tale domanda sembra potersi esprimere cosí: gli uomini ammirano e amano il santo d'Assisi perché vedono realizzate in lui, in maniera esemplare, quelle cose alle quali essi maggiormente anelano, senza tuttavia riuscire spesso a raggiungerle nella propria esistenza, e cioè la gioia, la libertà, la pace, l'armonia e la riconciliazione tra di loro degli uomini e delle cose. “
La maggior parte dei santi sviluppa infatti la propria perfezione sviluppando  e valorizzando solo alcuni aspetti particolari della personalità di Colui che rappresenta il modello per ognuno . Un santo completo, totale, sembra invece  Francesco, un santo di una cattolicità , in questo senso appunto universale, che riesce ad affascinare ancora uomini di ogni età, razza, religione ed estrazione sociale ponendo al tempo stesso innumerevoli difficoltà interpretative.
Diceva un noto studioso medievalista , Franco Cardini, :” Non piacere a nessuno è una bella sfortuna: ma piacere a tutti è per un personaggio storico (specie se questi è anche un santo) una sfortuna forse ben maggiore. Ci sono stati così proposti negli ultimi decenni, da più parti e con innumerevoli sfaccettature, un Francesco tradizionalista e uno progressista, uno ipercattolico e uno prelaicista, uno ligio e uno ribelle, uno di destra e uno di sinistra, uno socialista e uno fascista: Francesco sempre e Francesco mai. Altro che l'alternarsi di un Francesco «con»  e di uno «senza» barba, sul quale hanno riflettuto storici dell'arte e iconologi!
Il Povero d'Assisi continua ad attirare interessi e a provocare occasioni celebrative. Patrono d'Italia, patrono degli ecologisti e di un sacco di altre cose, è , senza dubbio alcuno, il santo più celebre del mondo cattolico e uno dei personaggi  più noti, amati e ammirati della storia dell'umanità. Per quel
poco che di lui con certezza si sa, rifuggiva dalle cerimonie: eppure ogni anno la sua tomba riceve omaggi d'ogni genere. Riparava con le sue mani le povere chiese fatiscenti e insiste­va sul fatto che quelle destinate alla sua fratemitas avrebbero dovuto essere spoglie e disadorne: eppure, è nel nome suo e del suo Ordine che sono stati eretti alcuni fra i templi più belli d'Europa. Proclamava il Vangelo unico e sufficiente viatico per lui e per i suoi frati: eppure, gli uomini rivestiti del suo saio di sacco bruno invasero le università e divennero i pro­tagonisti del rinnovamento della cultura filosofica e addirittura scientifica del medioevo. Insomma, sembra proprio che nessuno più di lui sia stato al tempo stesso più onorato e più tradito.
Questo Francesco, sul quale si sono scritte biblioteche inte­re mentre gli scritti che egli ci ha lasciato e i documenti più autentici che lo riguardano riempiono a malapena un piccolo libro, resta un'incognita..”
Non facciamoci dunque illusioni : l’idea che abbiamo di S. Francesco potrebbe essere sbagliata, in tutto o in parte, per questo è importante anzi doveroso che ognuno intraprenda un nuovo viaggio fatto possibilmente non solo di studio ma soprattutto di preghiera, incentrata su quelle poche cose certe che di lui possediamo, per tentare di svelare il mistero di un uomo la cui ricerca di senso sbocciò in una fede incrollabile in Dio e nella Chiesa cattolica , in una vita pienamente felice e realizzata , alla quale tutti più o meno consapevolmente tendiamo , e che nell’intimo intuiamo esserci vicina nella vita e nell’esempio di questo fratello coraggioso e così semplicemente normale.
Cominciamo dunque a seguire le sue tracce....
 
Giovanni Paolo II : VIII CENTENARIO DELLA NASCITA DI S. FRANCESCO D'ASSISI 15 agosto 1982,
Franco CARDINI : S. FRANCESCO D’ASSISI



Suffragio

La consorella Carla Pasquini, economa della Fraternità, provveduto a fissare le Sante Messe del 2011 per i defunti.