29 Aprile / Memoria di SANTA CATERINA DA SIENA insieme a S. Francesco e compatrona d'Italia



 Il 18 giugno 1939 Pio XII l’ha dichiarata Patrona d’Italia con San Francesco d’Assisi.



SANTA
CATERINA DA SIENA

 

Vergine-Dottore della Chiesa
 e Patrona d’Italia

Nata a Siena nel 1347, sin dalla più tenera età, Caterina Benincasa mostrava di avere particolari inclinazioni religiose e ascetiche. Ancora giovanissima, sospinta dal desiderio di perfezione entrò tra le “mantellate” (donne appartenenti al Terz’Ordine di San Domenico) dedicando la sua vita alla preghiera, alla penitenza e alla carità verso i poveri e gli ammalati.
Aveva circa vent’anni, quando fu attorniata da uno stuolo numeroso di discepoli, i quali erano diversi per età, sesso, professione e posizione sociale: laici, artisti, governanti, nobili e popolani e religiosi di vari ordini (domenicani, agostiniani, francescani, olivetani).
Nel 1370 Caterina ebbe grandi esperienze mistiche, fra le quali, come ci riferisce il noto studioso Carlo Riccardi nel libretto dedicato alla Santa, “il soprannaturale di cuori fra lei e Gesù e la cosiddetta morte mistica che durò per quattro ore, al termine delle quali Gesù le disse: ‘Figlia, vi è nel mondo un gran numero di anime che io voglio salvare per mezzo tuo … E’ questa la ragione per cui ti rimando sulla terra … Tu non starai chiusa nella tua cella, ma andrai in mezzo al mondo, viaggiando di città in città … Sii pronta ai miei comandi’. Caterina rispose: “Sì Signore, sia fatta sempre la tua volontà’ ”.
C’è, inoltre, da considerare che Caterina per lunghi periodi si nutriva soltanto dell’Eucarestia, la quale la rinvigoriva non solo spiritualmente, ma anche fisicamente.

    Nel 1374 Siena fu invasa dalla peste e Caterina si prodigò ad assistere bisognosi e appestati e il Signore, per mezzo suo, fece eccezionali miracoli; tra gli altri ricordiamo quello riguardante Mastro Matteo, direttore della Casa della Misericordia. Colpito dalla peste, ormai tra la vita e la morte, Caterina lo guarì, gridandogli a gran voce “Maestro Matteo alzatevi! Alzatevi! Non è questo il momento di fare il pigro a letto” e il moribondo si alzò guarito.
Caterina dettò tantissime lettere (a noi ne sono pervenute 381), “Il dialogo sulla divina Provvidenza” e preghiere varie: trattasi di opere dense di dottrina sicura e pervase da un forte afflato spirituale.

Addentrandosi nelle vicende politiche di Siena e di altre città italiane e del resto dell’Europa, Caterina lanciò incessanti appelli alla pace in tempi particolarmente torbidi.
La sua ampia dottrina politica è un capolavoro insigne del ben governare.
A riguardo riportiamo un frammento della lettera 121, nella quale Caterina rivolgendosi ai governanti del suo tempo così si esprime:   “Desidero
vedere in voi dei cristiani veri, amministratori zelanti della giustizia, spogli di ogni amor proprio e dediti al bene comune della città, piuttosto che ai vostri interessi particolari …”.

Nel 1376 si recò ad Avignone, convincendo il papa Gregorio XI a ritornare definitivamente a Roma.
Nell’anno precedente (1375) trovandosi a Pisa ricevette le sacre stimmate dal Signore nella chiesa di S. Cristina.

Nel 1378 Caterina con la sua azione di pacificazione contribuì a riconciliare Firenze con la Santa sede.
All’età di trentanove anni morì a Roma il 29 aprile 1380. Fu canonizzata dal Pontefice Pio II il 29 giugno 1461.

Il 18 giugno 1939 Pio XII l’ha dichiarata Patrona d’Italia con San Francesco d’Assisi.

Paolo VI la dichiara “Dottore della Chiesa” il 4 ottobre 1970. Infine Giovanni Paolo II proclama Santa Caterina Patrona d’Europa insieme a Santa Brigida di Svezia e Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) il 1° ottobre 1939.





Santi Francesco e Caterina Patroni d’Italia


 Elvio Pettinella, ofs