ROMA - "I TESORI DI SAN FRANCESCO A RIPA" / Il progetto di restauro avrà termine con una mostra espositiva nei giorni della Festa di San Francesco d'Assisi: dal 2 al 6 ottobre 2013.


ROMA, 24 Luglio 2013 - Martedì 23 luglio nella Chiesa di San Francesco a Ripa Grande, guidata da padre Stefano Tamburo, si è tenuta una conferenza per presentare alla stampa il progetto di restauro “I tesori di San Francesco a Ripa”. L’inziativa nata per volontà della Confartigianato Imprese Roma è volta al restauro di 293 autentiche di un volume e del parato liturgico dell’Immacolata Concenzione.

LE RELIQUIE ....





FOTO A - L’altare, in legno di radica di noce nella Cella di San Francesco, è opera dell’ebanista francescano Bernardino da Jesi (XVII secolo).
La pala dell’altare, al centro, è il ritratto di S. Francesco su tavola di Margheritone d’Arezzo, che sostituisce la tela di Domenico Cerini, che rappresentava il Santo d’Assisi in atto di contemplare la Vergine. Nelle tavole laterali, tra una colonnina e l’altra, sono raffigurati i santi francescani Lodovico da Tolosa o d’Angiò e Antonio da Padova, con il mistero dell’Annunciazione che ha la Vergine a sinistra e l’Angelo a destra.
 
FOTO B - Un meccanismo ingegnoso fa da reliquiario mobile, costruito da Fr. Tommaso da Spoleto nel 1708 e fa aprire le porte laterali della pala d’altare e vengono mostrati cofanetti di argento contenenti le reliquie dei più grandi santi francescani, reliquiari donati dal granduca di Toscana Leopoldo dei Medici.
Duecentonovantatre reliquie (accompagnate dalle relative autentiche) suddivisibili in differenti categorie a seconda della tipologia: dalle ossa, dal legno della Santa Croce di Gesù e dai vestiti. Tra queste 293 la Sacra Spina della corona di Gesù, un lembo del saio e del cilicio di San Francesco, una piccola porzione del velo di Santa Francesca Romana e un frammento osseo di Papa Pio V.

... LE "AUTENTICHE" - Le autentiche, dichiarazioni scritte comprovanti l’autenticità delle reliquie, sono sia singole sia rilegate in un prezioso volume.
Le autentiche singole sono per la maggior parte risalenti al XIX secolo. Tra le più importanti si annoverano l’autentica del 1858 con relativa reliquia del chiodo forgiato come i chiodi della Santa Croce a cui fu messo a contatto e l’autentica del 1924 della reliquia della Sacra Spina della Corona di Gesù Cristo e di una scheggia del legno della Santa Croce.
Il volume che contiene le altre autentiche è stato rilegato agli inizi del Settecento.

L'APPARATO LITURGICICO - Per ciò che concerne il parato liturgico dell’Immacolata Concezione, esso consta di una tonacella, di una pianeta, di due stole, e di una borsa del corporale; esso è cronologicamente inquadrabile nel Settecento.



La Chiesa di San Francesco a Ripa, il fulcro del francescanesimo a Roma (qui infatti si trova la Cella del Santo Patrono d’Italia, che soggiornò a Roma nel 1219), è dunque un vero e proprio forziere di capolavori – secondo la felice definizione di Gianfancesco Solferino, storico dell’arte e conservatore della Chiesa. E’ attraverso opere d’arte e d’artigianato come i parati liturgici, i reliquiari, con le loro reliquie e le relative autentiche, che il messaggio spirituale trapela nitido e con forza.

Il restauro delle opere, sostenuto dalla Confartigianato Imprese Roma – che, nella persona del Presidente Mauro Mannocchi, valorizza l’artigianato antico affinché sia di stimolo alla riqualificazione dell’artigianato romano di qualità - verte su due canali: il restauro dei beni librari e documentari ed il restauro dei tessuti.

Il restauro dei beni librari e documentari, cioè delle autentiche e del volume settecentesco, è affidato al Dott. Giovanni Pagani, il cui lavoro è mirato non solo a curare l’aspetto chimico fisico della carta dell’autentica, ma anche a studiare la soluzione migliore di conservazione di questa a contatto poi con il reliquiario, dato che carta e metallo hanno esigenze conservative diverse.
Il restauro dei tessuti è effettuato da un’equipe di dottoresse, che ha avuto la possibilità di allestire il laboratorio nella preziosa Cappella di Giorgio De Chirico.

Sebbene, nell’economia dello studio storico – artistico di una chiesa, il settore tessile dei paramenti liturgici non sia spesso tenuto in gran considerazione, in realtà - come spiega efficacemente la restauratrice Nicoletta Vincenzi – esso mostra e dimostra più di altri il rapporto quotidiano con il sacro. A livello artistico – continua -  non bisogna poi dimenticare che anche valenti artisti nel corso dei secoli si sono interessati all’artigianato tessile, come ad esempio Raffaello che avrebbe eseguito i disegni della Pianeta Farnese.
La fine dei lavori è prevista per fine settembre, mentre per il 2 ottobre è prevista l’esposizione delle opere restaurate che rimarranno in mostra fino al 6 ottobre. 

Articolo di Paola Cusumano per Zenit.org
SQUILLA FRANCESCANA invita sostenere l'agenzia stampa Zenit. 

Per l’occasione, Poste Italiane provvederà all'emissione di un Annullo Speciale Filatelico, che sarà impresso sulla cartolina commemorativa con l’immagine in 3D della Chiesa di Saan Francesco a Ripa.



INTERVISTA A FR. STEFANO TAMBURO
Perché San Francesco nel 1200 sceglie proprio di venire in questa casa Trasteverina?
La risposta è del parroco e guardiano della Chiesa, Padre Stefano Tamburo: “ San Francesco era alla ricerca di luoghi famigliari, che gli ricordassero la sua Assisi e il suo bisogno di aiutare chi ne avesse bisogno e questa chiesa prima era un lebbrosario, l’Ospedale di San Biagio, qui San Francesco costruì una nuova casa”. San Francesco a Ripa è ancora oggi un luogo di accoglienza e di ristoro, “Il Progetto Ripa” dei frati francescani accoglie ogni giorno ragazzi senza fissa dimora e dà loro un posto letto, un aiuto, una speranza concreta di ricominciare a vivere. Un po’ come faceva San Francesco con i suoi lebbrosi, ridonando dignità e coraggio a questi emarginati.
Reliquie e paramenti, oggetti di natura differente, che esprimono anche essi un messaggio francescano e comune: come la venerazione della reliquia pone in relazione diretta l’esperienza di Dio vissuta dal Santo, allo stesso modo le immagini e i simboli ricamati nei paramenti, cercano di rendere sensibile e di trasmettere il racconto di un mondo immateriale “ .

(source: Korazim.org )