30 MAGGIO: FRATERNITA' OFS CON IL PAPA NELLA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI - Appuntamento per l' O.F.S. di Roma e Lazio alle ore 19 sotto la Basilica di S. Antonio a via Merulana di Roma.



30 MAGGIO / ORE 19.00  – CONVOCAZIONE DELLA FRATERNITA’ PER LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI CON PAPA FRANCESCO

Carissimi,
domani è la festa del Corpus Domini, solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo e il Santo Padre, nostro Papa Francesco sarà a San Giovanni al Laterano per la S. Messa e la processione, lungo via Merulana, fino alla Basilica di S. Maria Maggiore, per la Benedizione al popolo di Roma. E’ una festa antica, ripristinata dal beato Papa Giovanni Paolo II, che richiama tutta la Diocesi a stringersi insieme a Gesù Eucarestia.

Ore 17: apertura dei varchi a S. Giovanni (non c’è bisogno di biglietti)
Ore 19: S. Messa
Ore 20: processione da S. Giovanni al Laterano, lungo via Merulana, fino a S. Maria Maggiore


Anni fa, con alcuni altri terziari francescani, abbiamo organizzato un raduno sotto la basilica di S. Antonio per aspettare Papa Benedetto XVI e unirci a lui nella processione verso la basilica di S. Maria Maggiore, e accogliere la sua benedizione, in nomine Domini.
Fu allora realizzato da Giampiero, della Fraternità dell’Immacolata - via Veneto, un grande tabellone con lo stemma dell’OFS … il TAU: ovvero, l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico, adoperato con valore simbolico sin dall'Antico Testamento, per indicare la salvezza e l'amore di Dio per gli uomini.

Il nostro desiderio era quello di vivere questo momento insieme quale grande Fraternità dell’OFS di Roma,  accanto alle Confraternite, i sacerdoti, gli ordini religiosi e i fedeli di Roma. Allora era Padre guardiano e Padre assistente della Fraternità Fr. Fernando Campagna, che diede l’assenso. Sotto la Basilica si radunò un piccolo stuolo di francescani secolari.

In quello stesso giorno, però,  io ebbi improvvisa la prima operazione alla gola e alla lingua e non potei partecipare, ma vi sentii tutti vicini e il giorno dopo alcuni di voi mi avete raggiunto in ospedale per raccontarmi il “com’era andata”. Ricordi che tengo stretti nel cuore.
Purtroppo, però, poi la proposta l’anno dopo non fu ripetuta e il proponimento cadde nell’oblio. Forse i tempi non erano maturi.
Quest’anno, infatti, si sta proponendo questa presenza di nuovo ... per altre vie!
Il Ministro regionale Bruno Tomarelli ha indicato la nostra Fraternità quale “punto di riferimento” per i terziari che vi vogliono aderire.

Cosa sta succedendo? La riproposta dell’iniziativa è arrivata dalla Fraternità di Paliano e Valmontone … Papa Francesco davvero sta catalizzando tanto fervore e spirito di comunione! … in questo caso: dalle Periferie al Centro della metropoli romana!

Stamattina dalla Fraternità di Valmontone è stato riportato in Basilica il tabellone dell’OFS, dopo il felice assenso del nostro P. Antonio Baù all’iniziativa. Ad aiutare a scaricarlo e portare in chiesa le suore Apostoline della libreria dell’Antonianum.

Il tutto si sta organizzando in queste ultime quarant'otto ore, ma spero che molti di voi possano partecipare.
La Fraternità di S. Antonio sarà aperta dalle ore 18.00.
Nonostante i tempi brevi, organizzate bene il vostro tempo! 

Ministro vostro, Marco

Corpus Domini
Roma, Basilica di S. Antonio al Laterano

foto di Alessandro Natalucci

NUOVO CONSIGLIO O.F.S. S. ANTONIO


DOMENICA 26 MAGGIO
si è svolto il Capitolo elettivo della Fraternità Ofs S. Antonio

presenti la rappresentante per l'Ofs Lazio Maria Grazia Di Tullio
e il nostro Padre assistente Antonio Baù

Hanno avuto mandato per il prossimo triennio:

Marco Stocchi, ministro
Marisa De Luca, vice ministro

consiglieri:

Antonio Fasolo
Assunta Salticchioli
Bruno Rosati
Guido Fiorani
Maria Rosaria Cavuoti

A presto, si pubblicherà su questo blog una cronaca del Capitolo
e della prima riunione del nuovo Consiglio.

PAX ET BONUM


Professioni di vita evangelica di Anna e Carmen - Basilica di S. Antonio, 29 maggio 2013

L'apertura del canale Youtube della nostra fraternità ci permette di pubblicare
il video della Professione di Anna Xerra e Carmen De Mieri.
Lo pubblichiamo in data del secondo anniversario della Professione.



Report - Domenica 29 maggio 2011 le due nostre consorelle Anna Xerra e Carmen De Mieri, al termine del noviziato, hanno fatto la loro Professione di vita evangelica secondo gli insegnamenti e lo spirito di San Francesco nella nostra fraternità dell' O.F.S.di Sant'Antonio.
In questi tre anni,  affidate ai Maestri di formazione Stefano Umukoro, Maria Grazia Cavuoti e Antonio Fasolo,  hanno avuto modo di approfondire la propria chiamata. La loro Professione si è svolta durante la Celebrazione eucaristica delle ore 18,30 nella Basilica di S. Antonio. Celebrante lo stesso Padre assistente Antonio Baù.
A loro va l’augurio del Ministro Guido Fiorani, a nome del Consiglio e di tutta la Fraternità, di saper sempre onorare con determinazione e gioia le sfide di quella radicalità evangelica che si sono proposte di seguire, assicurando loro la vicinanza dei fratelli e le sorelle della fraternità di Sant’Antonio che in questi anni hanno imparato a conoscere, amare e perdonare.
Marco Stocchi, ofs

CAMMINANDO NEL VANGELO / DOMENICA DELLA SS. TRINITA' - ANNO C nel commento di Adelaide Rossi, ofs



Domenica della Santissima Trinita’ 
(Gv. 16, 12-15)

Gesù risorto invia sulla Chiesa e sull’umanità intera lo Spirito Santo. E’ lo Spirito che ci porta lo stesso Signore Gesù, la sua parola e la sua grazia, che sono per noi i doni del Padre. Le Persone della Santissima Trinità sono già adesso nell’intimo del nostro cuore.

Si legge nel Vangelo: “Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi condurrà alla verità tutta intera… Tutto quello che il Padre possiede è mio [del Figlio!]”.
Riflettendo su queste parole e su altri testi dello stesso tenore, la Chiesa è giunta alla sua fede nel Dio uno e trino.
E’ un rebus! Tre che sono uno, e uno che sono tre. Non sarebbe più semplice credere in un Dio unico, punto e basta, come fanno gli ebrei e i musulmani?
La risposta è semplice, se c’è fede. La Chiesa crede nella Trinità, non perché prenda gusto a complicare le cose, ma perché questa verità le è stata rivelata da Cristo.
La difficoltà di comprendere il mistero della Trinità è un argomento a favore,non contro la sua verità. Nessun uomo, lasciato a se stesso, avrebbe mai escogitato un tale mistero. E’ un mistero rivelato.

Forse sarà banale come esempio, ma ricordo come questo mistero mi è stato spiegato dai miei genitori. Sappiamo che “Dio è amore”, e per esserci amore, è necessario che ci siano due o più persone (come in una famiglia), cosicché in Dio ci deve essere uno che ama, uno che è amato e l’amore che li unisce. I cristiani credono in un Dio che è unico ma non solitario. Chi amerebbe Dio se fosse assolutamente solo? Forse se stesso? Allora il suo sarebbe egoismo, narcisismo e non amore. Riflettere su questo mistero mi ha portato ad un’affermazione massima: si può essere uguali e diversi.
Uguali per dignità, diversi per caratteristiche. Si può essere diversi per colore della pelle, cultura, sesso, razza, religione, eppure godere di pari dignità, come persone umane.

Questo insegnamento trova la sua prima e naturale applicazione proprio nella famiglia. La famiglia dovrebbe essere un riflesso terreno della Trinità.
Essa è fatta da persone diverse per sesso (uomo e donna) e per età (genitori e figli), con tutte le conseguenze che derivano da queste diversità: diversi sentimenti, diverse attitudini e gusti. Il successo di un matrimonio e di una famiglia dipende dalla misura con cui questa diversità saprà tendere a una superiore unità: unità di amore, di intenti e di collaborazione.
Non è vero che un uomo e una donna debbano essere per forza affini per temperamento e doti: ambedue allegri e vivaci, estroversi o introversi, quieti e riflessivi. Marito e moglie non devono essere uno “la dolce metà” dell’altro, ossia due metà perfettamente uguali, ma è necessario, quindi bene, che ognuno sia la metà mancante dell’altro e il completamento dell’altro. Questo intendeva Dio quando disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto simile a lui” (Genesi 2, 18). Questi sono le diversità che l’altro, con il matrimonio, deve saper accettare.

Un’ultima considerazione, che erroneamente alcuni fanno, è considerare la Trinità un mistero lontano dalla vita, da lasciare alla speculazione dei teologi. Al contrario esso è un mistero vicinissimo. Non dobbiamo dimenticare un importantissimo significato della creazione: noi siamo stati creati a immagine del Dio uno e trino, ne portiamo l’impronta e siamo chiamati a realizzare la stessa sublime sintesi di unità e diversità.
                                                                                                     ofs Adelaide Rossi

foto:  Icona di Rublev, raffigurante la SS. Trinità, esposta nella fraternità o.f.s. di sant'Antonio
 

CAMMINANDO NEL VANGELO / DOMENICA DI PENTECOSTE - ANNO C nel commento di Adelaide Rossi, ofs



7^  Domenica  di  Pentecoste
(Gv. 20, 19-23)




































































foto: discesa dello Spirito Santo

Scuola di Mosca, XVI sec.
La stessa sera di Pasqua Gesù effonde sui discepoli lo Spirito Santo. Ormai Gesù è glorificato, e quindi può offrire il Dono di Dio per eccellenza, il “primo Dono” ai credenti.

Il Vangelo ci presenta Gesù che nel cenacolo, la sera di Pasqua, “alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo”. Questo alitare di Cristo richiama il gesto di Dio che, nella creazione, “soffiò sull’uomo, plasmato con polvere del suolo, un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (cfr. Genesi 2, 7). Con quel gesto Gesù viene dunque a dire che lo Spirito Santo è il soffio divino che dà la vita alla nuova creazione, come diede vita alla prima creazione.
Il Salmo responsoriale sottolinea questo tema: “Mandi il tuo Spirito e sono creati, e rinnovi la faccia della terra”.

Proclamare che lo Spirito Santo è creatore significa dire che la sua sfera di azione non è ristretta alla sola Chiesa, ma si estende a tutta la creazione. Nessun tempo e nessun luogo è privo della sua attiva presenza. Egli agisce nella Bibbia e fuori di essa; agisce prima di Cristo, al tempo di Cristo e dopo Cristo, anche se mai separatamente da lui. Certo, l’azione dello Spirito di Cristo fuori della Chiesa non è la stessa che dentro la Chiesa e nei sacramenti, Là egli agisce per potenza, qui per presenza, di persona.
La cosa più importante, a proposito della potenza creatrice dello Spirito Santo, non è comprenderla o spiegarne le implicazioni, ma è farne l’esperienza. E cosa significa fare l’esperienza dello Spirito Santo come creatore?
Per scoprirlo utilizzo il racconto della creazione. “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito del Signore aleggiava sulle acque” (Genesi 1, 1-2). Ne deduciamo che l’universo esisteva già al momento in cui interviene lo Spirito, ma era ancora informe e tenebroso, caos. E’ in seguito alla sua azione che il creato assume contorni precisi; la luce si separa dalle tenebre, la terraferma da mare e tutto prende una forma definita.
Lo Spirito Santo è dunque colui che fa passare il creato dal caos al cosmo, che fa di esso qualcosa di bello, di ordinato, di pulito, ne fa un “mondo”.

L’azione creatrice di Dio non è limitata all’istante iniziale; egli è sempre in atto di creare. Applicato allo Spirito Santo, questo significa che egli è sempre colui che fa passare dal caos al cosmo, cioè dal disordine all’ordine, dalla confusione all’armonia, dalla deformità alla bellezza, dalla vecchiaia alla giovinezza. Questo a tutti i livelli: nel macrocosmo come nel microcosmo, cioè nell’universo intero     come in ogni singolo uomo.
Dobbiamo credere che, nonostante le apparenze,lo Spirito Santo è all’opera nel mondo e lo fa progredire. Un testo del Concilio Vaticano II dice che “lo Spirito Santo è all’opera nell’evoluzione dell’ordine sociale del mondo” (Gaudium et spes 26).
La Bibbia stessa allude al passaggio da uno stato informe e caotico dell’universo, ad uno stato in via di progressiva formazione e differenziazione delle creature. Essa presenta questo passaggio come repentino e immediato, la scienza ha rivelato che esso si è esteso su un arco di miliardi di anni ed è ancora in atto. Ma questo non dovrebbe creare problemi, una volta conosciuto lo scopo e il genere letterario del racconto biblico.
Grazie all’azione dello Spirito Santo, non è solo il male che cresce nella storia, ma anche il bene, con la differenza che il male finisce con se stesso, il bene invece si accumula, rimane.