nel 50mo del Concilio Vaticano II

"TANTUM AURORA EST (GIOVANNI XXIII)

Inizia il Concilio, adolescenza di un giorno esuberante di luce per la chiesa. È solo l’aurora, e già i primi raggi del sole nascente come soavemente carezzano l’animo nostro. L’aria è santa qui, percorsa da brividi di letizia. Prende vita sotto i nostri sguardi la visione dell’apostolo Giovanni (Ap 1, 20): Voi siete come stelle luminose nella maestà di questo tempio e della vostra luce si adornano le chiese a voi affidate che splendono come candelabri d’oro attorno al sepolcro del Principe degli Apostoli.

Giovanni XXIII, Gaudet Mater Ecclesia, 11. X. 1962


APPROFONDIMENTO: dal sito "VIVA IL CONCILIO"

TANTUM AURORA EST

Conversazione dell’arciv. Loris Francesco Capovilla


Una suggestiva ripresa del discorso di Papa Giovanni XXIII nelle parole dall'Arciv. Loris Francesco Capovilla (insieme nella foto a sinistra) pronunciate nella Basilica di Sant'Eufemia di Piacenza il 28 Ottobre 2009.

O.F.S. ROMA - 6 ottobre 2013 - Basilica XII Apostoli - GIORNATA SPIRITUALE IN ONORE DI SAN LUDOVICO (LUIGI IX)

Carissimi Fratelli e Sorelle Pace e Bene.
Lo Spirito Santo illumini le nostre menti e dia sobrietà alle nostre parole, infonda pace nei nostri cuori e sante vocazioni.


PROGRAMMA 6 Ottobre 2013
Giornata Spirituale ai S.S. XII Apostoli in Onore di San Lodovico con la partecipazione del Ministro Nazionale Remo Di Pinto.

Ore 9:30 - Accoglienza e colazione offerta dalla Fraternità S.S. XII Apostoli

Ore 10:15 -  Presentazione delle Fraternità Partecipanti a Seguire Celebrazione in Onore di San Lodovico Patrono dell’O.F.S. con Inclusa la Conferenza del Ministro Nazionale sulla Figura del Santo.

Ore 11:45 - Processione: Partenza dal Chiostro e Santa Messa in Basilica con incluso il Rinnovo della Professione, celebrata da Sua Eccellenza Mons. Gianfranco Girotti, Vescovo Emerito della Penitenzieria Apostolica.

Ore 13:15 - Pranzo al Sacco (Acqua e Vino offerti dalla Fraternita S.S. XII Apostoli).

Ore 14:30 - Condivisione: Domanda e Risposta con i Ministro Nazionale e Regionale (Remo Di Pinto e Bruno Tomarelli).

Ore 15:45 - Vespri e Congedo.

Un abbraccio di Pace e Bene

Il Ministro
Sergio Schina


Luigi IX parte per la IV Crociata
miniatura del frate francescano Guillaume de Saint Pathus
1330 - 1350 - Paris, Bibilothèque nationale
                                 VEDI: LUIGI IX SU"SQUILLA FRANCESCANA"

SANTA AGNESE DI PRAGA - profilo storico e indicazioni storico-bio-bibliografiche - materiali: La "Legenda latina" on web

Su Agnese di Praga, la biblioteca di fraternità ha acquisito un libro di Jeroslav Nemec, edito dalle Edizioni Porziuncola (1982), non più in commercio, con presentazione di sr. Chiara Augusta Lainati.
Il volume ha questi capitoli: a) Biografie di Agnese di Praga; b) Le origini e la giovinezza; c) Le fondazioni; d) La vocazione religiosa; e) Morte e venerazione; f) La più antica Legenda; g) bibliografia; h) La prima traduzione italiana della più antica Legenda latina.
La Legenda Latina fu scritta tra la fine del XIII secolo e i primi decenni del XIV, probabilmente da un frate della comunità minoritica voluta dalla medesima Agnese di Praga (1205-1282) e in quanto agiografia offre una lettura teologica della storia della clarissa boema.

Il sito dei Frati minori d'Assisi ha pubblicato il suddetto testo su web, composto da un prologo e tredici capitoli, tralasciando il capitolo XIII che riguarda i miracoli, pur importanti, che si possono trovare, in J. Nemec, Agnese di Praga, Ed. Porziuncola, Assisi 1982.


  • Giovanni Paolo II, durante il suo lungo pontificato, se da un lato non ha mancato di proporre agli uomini di oggi dei modelli di santità a loro vicini nel tempo, non ha però disdegnato anche di elevare agli onori degli altari alcune significative figure vissute nei primi secoli del secondo millenio, tra le quali la principessa Sant’Agense di Boemia oggi festeggiata.

Questo è l'incipit del testo pubblicato nel web da Santi e beati, a firma di Fabio Arduino, su cui incappa chi cerca notizie sul Sant'Agnese di Praga (o di Boemia)
beatificata da Pio IX nel 1874 e canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1989 : la sua è stata, infatti, una delle canonizzazioni storiche volute da papa Wojtyla di cui riportiamo il testo pubblicato nell'occasione.

source: Vatican.va

Agnese, figlia di Premysl Otakar I re di Boemia e della regina Costanza sorella di Andrea II re d'Ungheria, nacque a Praga nel 1211. Sin dall'infanzia fu coinvolta in progetti di fidanzamento, trattati indipendentemente dalla sua volontà, per speculazioni politiche e convenienze dinastiche.
All'età di tre anni, fu affidata alle cure della duchessa di Slesia S. Edvige che l'accolse nel monastero delle monache cistercensi di Trzebnica e le insegnò i primi elementi della fede cristiana.
All'età di sei anni fu ricondotta a Praga, e poi affidata alle monache premonstratensi di Doksany per la sua conveniente istruzione. Nel 1220, promessa sposa di Enrico VII figlio dell'imperatore Federico II, fu condotta a Vienna presso la corte del duca d'Austria, dove visse fino al 1225 mantenendosi sempre fedele ai principi e ai doveri della vita cristiana.
Rescisso il patto di fidanzamento ritornò a Praga dove si dedicò ad una più intensa vita di preghiere e di opere caritative; e dopo matura riflessione decise di consacrare a Dio la sua verginità.
Pervennero alla corte di Praga altre proposte nuziali per Agnese, quella del re d'Inghilterra Enrico III che svanì, e quella di Federico II presentata prima al re Otakar nel 1228 e la seconda volta al re Venceslao nel 1231. Il Pontefice Gregorio IX, al quale Agnese aveva chiesto protezione, intervenne riconoscendone il proposito di verginità ed Agnese allora acquistò per sempre la libertà e la felicità di consacrarsi a Dio.

Dai Frati Minori che giungevano, predicatori itineranti, a Praga, venne a conoscere la vita spirituale che conduceva in Assisi la vergine Chiara secondo lo spirito di S. Francesco. Ne rimase affascinata e decise di seguirne l'esempio.

Con i propri beni dinastici fondò a Praga nel 1232-33 l'ospedale di S. Francesco e l'Ordine dei Crocigeri della Stella Rossa che lo doveva dirigere. Nello stesso tempo fondò il monastero di S. Francesco per le "Sorelle Povere o Damianite", dove lei stessa fece il suo ingresso il giorno di Pentecoste l'11 giugno 1234.
Professò i voti solenni di castità, povertà e obbedienza pienamente consapevole dei valori eterni di questi consigli evangelici e si dedicò a praticarli con fervorosa fedeltà, per tutta la vita. la verginità per il regno dei cieli continuò ad essere sempre l'elemento fondamentale della sua spiritualità coinvolgendo tutta la profondità affettiva della sua persona nella consacrazione all'amore indiviso e sponsale a Cristo.
Lo spirito di povertà, che già l'aveva indotta a distribuire i suoi beni ai poveri, la condusse a rinunciare totalmente alla proprietà dei beni della terra per seguire Cristo povero, nell'Ordine delle "Sorelle Povere". Ottenne inoltre che nel suo monastero si praticasse anche l'esproprio collettivo.
Lo spirito di obbedienza la condusse a conformare sempre la sua volontà alla volontà di Dio che scopriva nel Vangelo del Signore e nella Regola di vita a lei data dalla Chiesa. Si adoperò insieme a S. Chiara per ottenere l'approvazione di una Regola nuova e propria che, dopo fiduciosa attesa, ricevette e professò con assoluta fedeltà.  Costituita, poco dopo la professione, abbadessa del monastero, dovette conservare l'ufficio per tutta la vita e lo esercitò, considerandosi sempre come "sorella maggiore", con umiltà e carità, con saggezza e zelo.

L'ammirazione, suscitata da Agnese quando si diffuse in Europa la notizia del suo ingresso in monastero, crebbe con gli anni presso chiunque diventava testimone delle sue virtù, come attestano concordemente le memorie biografiche. Era specialmente ammirato l'ardore della sua carità verso Dio e verso il prossimo. "la fiamma viva dell'amore divino che ardeva continuamente nell'altare del cuore di Agnese, la spingeva tanto in alto, per mezzo dell'inesauribile fede, da farle ininterrottamente cercare il suo Diletto"; e si esprimeva specialmente nel fervore con cui adorava il Mistero Eucaristico e quello della Croce del Signore, nonché nella devozione filiale alla B. V. Maria contemplata nel mistero dell'Annunciazione.
L'amore del prossimo, anche dopo la fondazione dell'ospedale, continuò a tenere aperto il suo cuore generoso ad ogni forma di aiuto cristiano. "Mantenne l'animo caritatevole verso tutti coloro che ricorrevano a lei chiedendo aiuto a Dio e agli uomini".
Amò la Chiesa implorando per i suoi figli dalla bontà di Dio i doni della perseveranza nella fede e della solidarietà cristiana. Si rese collaboratrice dei Romani Pontefici che per il bene della Chiesa sollecitavano le sue preghiere e le sue mediazioni presso i re di Boemia suoi familiari.
Amò la patria di cui si rese benemerita con le opere caritative individuali e sociali, e con la saggezza dei suoi consigli rivolti sempre ad evitare conflitti, e a promuovere la fedeltà alla religione cristiana dei padri.
Negli ultimi anni di vita Agnese sopportò con pazienza inalterabile i dolori che afflissero lei con la famiglia reale, il monastero e la patria, a causa di un infausto conflitto e della conseguente anarchia, nonché per le calamità naturali che si abbatterono sulla regione e la successiva carestia.
Morì santamente nel suo monastero il 2 marzo 1282. Per sua intercessione avvennero numerosi miracoli. Il culto tributato fin dalla morte e lungo i secoli alla Venerabile Agnese di Boemia ebbe il riconoscimento apostolico con il Decreto approvato dal Venerabile Pontefice Pio IX il 28 novembre 1874.

Oggi 12 novembre la Beata Agnese di Boemia viene proclamata Santa dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II. 


Roma, 16 settembre 2013 - PRESENTAZIONE DEL LIBRO "GERUSALEMME. UNA STORIA" DI FRANCO CARDINI presso la Delegazione dei Frati Minori della Custodia di Terra Santa

 



“… questa non è una città: questa è la vita di ciascuno di noi, che a volte c’illude e a volte ci fa disperare, a volte ci sembra irreale, a volte inutile. La nostra avventura interiore, il nostro eterno viaggio, la nostra vera crociata, è la conquista di un senso da dare alla vita. Questa è la Gerusalemme della quale abbiamo bisogno, alla quale aspiriamo”.

Presentazione del libro: "Gerusalemme. Una storia". di Franco Cardini

L'incontro si terrà a Roma, il 16 settembre p.v., ore 18.30 presso la  Delegazione della Custodia di Terra Santa - Villa Massimo al Laterano, in via Matteo Boiardo 16.

Ne parlano con l'autore :
Alvaro Cacciotti, Massimo Pazzini, Silvia Ronchey

L'autore: Franco Cardini insegna Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze; è Directeur d’Études nell’école des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. 

Roma, 16 settembre 2013 - PRESENTAZIONE DEL LIBRO "GERUSALEMME. UNA STORIA" DI FRANCO CARDINI presso la Delegazione della Custodia di Terra Santa





“… questa non è una città: questa è la vita di ciascuno di noi, che a volte c’illude e a volte ci fa disperare, a volte ci sembra irreale, a volte inutile. La nostra avventura interiore, il nostro eterno viaggio, la nostra vera crociata, è la conquista di un senso da dare alla vita. Questa è la Gerusalemme della quale abbiamo bisogno, alla quale aspiriamo”.

Presentazione del libro: "Gerusalemme. Una storia". di Franco Cardini

L'incontro si terrà a Roma, il 16 settembre p.v., ore 18.30 presso la  Delegazione della Custodia di Terra Santa - Villa Massimo al Laterano, in via Matteo Boiardo 16.

Ne parlano con l'autore :
Alvaro Cacciotti, Massimo Pazzini, Silvia Ronchey

L'autore: Franco Cardini insegna Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze; è Directeur d’Études nell’école des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. 

OFS E GI.FRA PER LA PACE IN SIRIA E MEDIO ORIENTE CON PAPA FRANCESCO



Il Consiglio regionale OFS e numerosi fratelli e sorelle dell’Ordine Francescano Secolare, da Roma e da tutto il Lazio,  si sono ritrovati in piazza San Pietro rispondendo alla chiamata del Santo Padre a una giornata di digiuno e preghiera per scongiurare l’intervento armato degli Stati Uniti in Siria e per la pace in Medio Oriente, invocando il Signore affinché si giunga per vie diplomatiche alla risoluzione di ogni conflitto: “Mai più guerra. Violenza chiama violenza" (Papa Francesco).


Signore, fa di me uno strumento della tua pace:

dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.

(preghiera francescana)


LA MINACCIA DEL PETTEGOLEZZO - Meditazione mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Marthae- Papa Francesco, Lunedì, 2 settembre 2013

La lingua, le chiacchiere, il pettegolezzo sono armi che ogni giorno insidiano la comunità umana, seminando invidia, gelosia e bramosia del potere.
Con esse si può arrivare a uccidere una persona. Perciò parlare di pace significa anche pensare a quanto male è possibile fare con la lingua.

È profonda la riflessione proposta da Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata nella cappella della Domus Sanctae Marthae, consuetudine ripresa questa mattina, lunedì 2 settembre.

Il Papa ha preso spunto dal racconto del ritorno di Gesù a Nazareth, così come proposto da Luca (4, 16-30) in uno dei brani del Vangelo tra i più «drammatici», nel quale — ha detto il Pontefice — «si può vedere com’è la nostra anima» e come il vento può farla girare da una parte all’altra.
A Nazareth, ha spiegato il Papa, «tutti aspettavano Gesù. Volevano trovarlo. E lui è andato a trovare la sua gente. Per la prima volta tornava nel suo Paese. E loro lo aspettavano perché avevano sentito tutto ciò che Gesù aveva fatto a Cafarnao, i miracoli. E quando inizia la cerimonia, come d’abitudine, chiedono all’ospite di leggere il libro. Gesù fa questo e legge il libro del profeta Isaia, che era un po’ la profezia su di lui e per questo conclude la lettura dicendo “Oggi si compie questa scrittura che voi avete ascoltato”».
La prima reazione, ha spiegato il Pontefice, è stata bellissima, tutti lo hanno apprezzato.
Poi però nell’animo di qualcuno ha cominciato a insinuarsi il tarlo dell’invidia e ha cominciato a dire: «“Ma dove ha studiato costui? Non è costui il figlio di Giuseppe? E noi conosciamo tutta la parentela. Ma in che università ha studiato?”». E hanno cominciato a pretendere che egli facesse un miracolo: solo dopo avrebbero creduto. «Loro — ha precisato il Pontefice — volevano lo spettacolo: “Fai un miracolo e tutti noi crederemo in te”. Ma Gesù non è un artista».
Gesù non fece miracoli a Nazareth. Anzi sottolineò la poca fede di chi chiedeva lo «spettacolo». Questi, ha notato Papa Francesco, «si sono arrabbiati tanto, si sono alzati e spingevano Gesù fino al monte per buttarlo giù e ucciderlo». Ciò che era iniziato in modo gioioso minacciava di concludersi con un crimine, l’uccisione di Gesù «per la gelosia, per l’invidia». Ma non si tratta solamente di un evento di duemila anni fa, ha evidenziato il vescovo di Roma. «Questo succede ogni giorno — ha detto — nel nostro cuore, nelle nostre comunità» ogni volta che si accoglie qualcuno parlandone bene il primo giorno e poi sempre meno sino ad arrivare al pettegolezzo così quasi da «spellarlo». Colui che, in una comunità, chiacchiera contro un fratello finisce per «volerlo uccidere», ha sottolineato il Pontefice.
«L’apostolo Giovanni — ha poi ricordato — nella prima lettera, capitolo 3, al versetto 15, ci dice questo: colui che odia nel suo cuore suo fratello è un omicida». E il Papa ha subito aggiunto: «noi siamo abituati alle chiacchiere, ai pettegolezzi» e spesso trasformiamo le nostre comunità e anche la nostra famiglia in un «inferno», dove si manifesta questa forma di criminalità che porta a «uccidere il fratello e la sorella con la lingua».
«La Bibbia — ha proseguito il Papa — dice che il diavolo è entrato nel mondo per invidia. Una comunità, una famiglia viene distrutta da questa invidia che insegna il diavolo nel cuore e fa che uno parli male dell’altro». E riferendosi a quanto accade in questi giorni, ha sottolineato che bisogna pensare anche alle nostre armi quotidiane: «la lingua, le chiacchiere, lo spettegolare».
Come costruire dunque una comunità (una fraternità) si è chiesto il Pontefice?

Così «com’è il cielo» ha risposto; così come annuncia la Parola di Dio: «Viene la voce dell’arcangelo, il suono della tromba di Dio, il giorno della risurrezione. E dopo questo dice: e così per sempre saremo con il Signore». Dunque «perché sia pace in una comunità, in una famiglia, in un Paese, nel mondo, dobbiamo cominciare a essere con il Signore. E dov’è il Signore non c’è l’invidia, non c’è la criminalità, non ci sono le gelosie. C’è fratellanza. Chiediamo questo al Signore: mai uccidere il prossimo con la nostra lingua e essere con il Signore come tutti noi saremo nel cielo».

O.F.S. LAZIO PER LA PACE IN SIRIA - messaggio del Ministro regionale Bruno Tomarelli

Roma, 2 settembre 2013
Ai Ministri delle Fraternità locali OFS Lazio
Cari ministri e fratelli tutti, pace e bene
l'aggravarsi della crisi in Siria interpella la Chiesa tutta. Le parole pronunciate dal Papa all'Angelus di domenica 1° settembre sono un appello accorato al cuore e, alla mente, alle forze di ciascuno di noi. Sono parole commoventi e che sorgano dal profondo del cuore: “Vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra!” (http://attualita.vatican.va/sala-stampa/bollettino/2013/09/01/news/31615.html ).

L’Ordine Francescano Secolare di Italia ha ribadito in un comunicato ufficiale (http://www.ofs.it/) la vicinanza alle vittime in Siria e la condanna incondizionata delle tante morti di civili, chiedendo: “Si ricerchino le vie delle fraterne intese, sempre!”. La fraternità nazionale aderisce in modo convinto all'appello del Papa a vivere una Giornata di digiuno e preghiera, sabato 7 settembre.
Anche il Vicariato di Roma, accogliendo l’invito del Santo Padre Francesco, invita i fedeli del territorio a partecipare alla veglia che avrà luogo in Piazza San Pietro, dalle ore 19 alle ore 24, per unirci alla preghiera di Papa Francesco.
Come fraternità OFS del Lazio desideriamo essere pienamente coinvolti e presenti: possiamo esserci con la nostra presenza fisica a piazza san Pietro ma anche con la comunione spirituale, personale e di fraternità. Possiamo vivere il digiuno nella nostra giornata e organizzare cenacoli di preghiera, nelle case o nelle sedi delle nostre fraternità locali, nelle nostre chiese o parrocchie, con i frati, la Famiglia francescana tutta, o anche con le altre realtà ecclesiali.
Invitiamo, dunque, tutti i ministri delle fraternità locali, a sensibilizzare i fratelli e farsi promotori di questa iniziativa: siamo costruttori di pace nel mondo a partire dalle nostre famiglie, condomini, luoghi di lavoro, fraternità, comunità.

Pace e Bene!
Per il Consiglio Regionale

Bruno Tomarelli
Ministro Regionale Ofs Lazio

2012/2013 - "1 CAFFE' AL MESE" PER I SEMINARISTI BOLIVIANI - resoconto della raccolta fondi Missioni O.F.M.


Fr. Francesco Focardi, vescovo in Bolivia, ha chiesto al responsabile delle Missioni OFM del Lazio, frate Giovani Pucci di aiutarlo a sostenere il seminario della sua diocesi: 

"Attualmente ho 6 seminaristi e questi seminaristi sono pieni di buona volontà, e io ricevo dal Seminario notizie molto buone sul loro conto. Provengono tutti da famiglie molto povere, per cui tutto il peso ricade sulla diocesi.
Con la rivoluzione del Presidente Evo Morales, alla Chiesa e al Vicariato sono stati tolti tutti gli aiuti e le terre che avevano dato i governi precedenti.
Attualmente ho dieci Sacerdoti diocesani boliviani che hanno preso il posto dei Missionari francescani, morti o rientrati in Patria. I Missionari stranieri stranieri ricevevano aiuti importanti dalla Provincia Madre; questo dava loro la possibilità di realizzare molti progetti a favore della popolazione. Ma i Sacerdoti locali sono stati dimenticati e non ricevono nulla; hanno solo il minimo indispensabile per vivere, ma niente sussidi per realizzare eventuali progetti.
... Io mi sento solo e abbandonato. Non so come fare.
Nel vicariato ci sono anche 30 Congregazioni religiose femminili e i Catechisti: anche a loro devo pensare ... ma come faccio?
Il Vicariato ha 30 Parrocchie in 120.000 hm. quadrati. Le strade e le comunicazioni. in generale sono pessime. La povertà e triplicata. La gente è buona, ma c'è tanta povertà. Davvero non è facile la nostra vita. Prega e fai pregare per noi. Vi benedico di cuore".
A scrivere queste righe è un Vescovo del Sud America, non un singolo missionario sperduto nella foresta amazzonica ... allora ancor più si capiscono - nel concreto di un'esperienza - le parole di Papa Francesco ad una maggiore morigeratezza nelle nostre chiese d'Occidente.

A questa domanda di sostegno ai seminaristi la nostra Fraternità ha risposto con l'iniziativa :
1 EURO AL MESE PER UN SEMINARISITA BOLIVIANO: 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il costo di una tazzina caffè !
vedi link del progetto

La raccolta dei fondi di "1 euro al mese, il costo di una tazzina di caffè" - curata dalla probanda Rita - è stata quella di un "caffè corretto" infine ... con il fondo cassa di fraternità (anche se di molto poco!) per raggiungere almeno 200 euro. Il ministro Marco Stocchi ha consegnato il raccolto, sabato 24 agosto, nelle mani di fra' Giovanni Pucci, che oggi opera col mandato di parroco ad Artena, che ringrazia e ci assicura delle sue preghiere.

L'iniziativa "1 euro al mese per un seminarista boloviano" verrà riproposta anche per il nuovo anno di vita fraterna, così come la disponibilità della nostra fraternità a sostenere la Giornata Missionaria Francescana che ogni anno si tiene nella nostra basilica di Sant'Antonio.
ministro vostro, Marco 

O.F.S. ITALIA - I FRANCESCANI SECOLARI PER LA PACE IN SIRIA / comunicato stampa - Intervista al ministro nazionale Remo Di Pinto

All'Angelus della scorsa domenica 25 agosto, Papa Francesco lanciò un appello:

Con grande sofferenza e preoccupazione continuo a seguire la situazione in Siria. L’aumento della violenza in una guerra tra fratelli, con il moltiplicarsi di stragi e atti atroci, che tutti abbiamo potuto vedere anche nelle terribili immagini di questi giorni, mi spinge ancora una volta a levare alta la voce perché si fermi il rumore delle armi. Non è lo scontro che offre prospettive di speranza per risolvere i problemi, ma è la capacità di incontro e di dialogo.
Dal profondo del mio cuore, vorrei manifestare la mia vicinanza con la preghiera e la solidarietà a tutte le vittime di questo conflitto, a tutti coloro che soffrono, specialmente i bambini, e invitare a tenere sempre accesa la speranza di pace. Faccio appello alla Comunità Internazionale perché si mostri più sensibile verso questa tragica situazione e metta tutto il suo impegno per aiutare la amata Nazione siriana a trovare una soluzione ad una guerra che semina distruzione e morte. Tutti insieme, preghiamo, tutti insieme preghiamo la Madonna, Regina della Pace: Maria, Regina della Pace, prega per noi. Tutti: Maria, Regina della Pace, prega per noi.

Questa domenica è andato oltre, indicendo per sabato prossimo una Giornata di preghiera per la pace con un Appello universale per la pace e contro ogni iniziativa militare, perché la «guerra chiama guerra» e la «violenza chiama violenza», annunciando per sabato prossimo una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria:



«Quest'oggi cari fratelli e sorelle vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della Terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall'unica grande famiglia che è l'umanità con angoscia crescente per il grido della pace». È stato un appello che ha ricordato gli storici pronunciamenti per la pace di suoi predecessori. Bergoglio ha concluso con una preghiera: «A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell'amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli!»
«Ho deciso di indire per tutta la Chiesa il 7 settembre, vigilia della Natività di Maria Regina della pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo intero». Lo ha annunciato Papa Francesco all'Angelus.  
«Dalle 19 alle 24 - ha continuato - ci riuniremo in preghiera anche qui in piazza San Pietro per invocare da Dio questo grande dono: l'umanità ha bisogno di gesti di pace, di gesti di digiuno».

Il Ministro nazionale dell'OFS d'Italia Remo di Pinto, contattato da LA PERFETTA LETIZIA (link) , ha così commentato: “Alla luce delle testimonianze dei nostri contatti - spiega il presidente nazionale del movimento laicale che si ispira a San Francesco d’Assisi, Remo Di Pinto - vogliamo condannare fermamente la tragica morte di tante vittime civili, ma nello spirito di Assisi che invochiamo come modello di convivenza, confidiamo nella ricerca di una mediazione tra le parti in contrasto, basata sul dialogo e sulla via delle fraterne intese”

Ecco il testo completo del Comunicato stampa dell' OFS D'ITALIA :

“Alla luce delle drammatiche notizie che ci giungono dai mezzi di comunicazione e dalle testimonianze dirette inviateci da nostri contatti circa i disordini in Siria, vogliamo condannare fermamente la tragica morte di tante vittime civili

Tuttavia, nello spirito di Assisi, che invochiamo come modello di convivenza, non crediamo che la guerra o altre azioni violente possano offrire l’ultima parola per la risoluzione dei conflitti; confidiamo piuttosto nel cuore e nella mente di ogni uomo e nella possibilità di trovare le ragioni per superare tutti gli ostacoli e ricercare una mediazione tra le parti in contrasto, basata sul dialogo e sulla via delle fraterne intese.

Chiediamo quindi che tutti i Governi si impegnino a sorreggere gli sforzi dell’ONU e dei leader religiosi e civili della Siria (come espresso nel documento del 25 Gennaio 2013 col quale si invitano i Siriani di tutte le religioni ed etnie ad avviare un processo di riconciliazione – MUSALAHA – basato sul dialogo e senza ingerenze esterne), affinché si ricerchi una soluzione pacifica al conflitto, abbandonando soluzioni militari dall’esito incerto e tra le cui conseguenze potrebbe esserci il rischio di provocare un’escalation della violenza in una zona del mondo dagli equilibri già molto fragili”.
L’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE D’ITALIA
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LA FRATERNITA' O.F.S. S. ANTONIO DI ROMA INVITA TUTTI I FRANCESCANI SECOLARI AD UNIRSI IN PREGHIERA PER LA SIRIA E LE GUERRE IN MEDIO ORIENTE, SECONDO LE INTENZIONI DEL SANTO PADRE, IN OCCASIONE DELLA S. MESSA DEL "CENTRO GIUSEPPINA BERETTONI" - SABATO 7 SETTEMBRE ALLE ORE 16.00 - NELLA CAPPELLA CESI DELLA "BASILICA S. MARIA MAGGIORE".