PASSIONE




Di passione io mi consumo,
mentre gocce di acqua profana
Scendono copiose lungo il mio viso
Sotto la pioggia che annega
speranze progetti e pensieri.
Ruscelli paiono i solchi scavati
Lungo la mia pelle straziata
Da fruste sputi e sberleffi .

Ma tu non capisci e ti torturi,
non afferri la ragione
che mi portò a morire di passione,
col cuore spaccato ed il torace trafitto
e tutto quel sangue
all’acqua e alla pioggia mescolato

ed il tuono potente,
che squarciò il cielo di piombo,
 la terra infranta ed il drappo stracciato
 della mia sacra dimora.
Tu vedi lo sgomento di mio figlio
 e della madre del tuo figlio,
creati ora dal mio ultimo respiro
e non ricordi più le mie parole
 che promettevano rinascita.

Tutto perduto ormai, e le mie membra
sanguinanti e contratte in un momento
ultimo e feroce, preludio amaro
al silenzio   della morte.

Ma non vedi quanto ti amo?
Certo tanto,  come nessun altro mai.
E se volontariamente  ho fermato il mio cuore,
s’illude forse il tuo feroce amante
d’aver vinto ed abbattuto
la mia robusta fierezza?

Ricordati allora ch’io sovrabbondo di vita
Ed il suo sorriso beffardo non mi turba
Mai più potere avrai sui miei fratelli amati.
Un vanto ultimo e breve io ti concedo,
solo tre giorni per festeggiare invano.
Prima che l’alba contempli raggiante e festosa
l’incomparabile gioia del mio eterno
trionfo.


                                                               Antonio