Il ministro
ci scrive ...

TRADIZIONE CRISTIANA
di Guido Fiorani

Il messaggio di Gesù Cristo da duemila anni continua a diffondersi in tutto il mondo. Sorge il sospetto, però, che l’umanità, compresi noi, stenti molto a comprenderlo e a renderlo vivo e operante nella vita di tutti i giorni. Nel corso di venti secoli abbiamo assistito ad un approccio alla religione estraneo se non contrario allo spirito della fede. E così la Croce è diventata l’emblema di mille bandiere, politiche e militari, e l’asse portante di istituzioni prettamente umane e il più delle volte opposte ai principi evangelici. Impero di Costantino, Sacro Romano Impero, Regni barbarici, Monarchie nazionali e Stato della Chiesa, tutte istituzioni con la croce sui vessilli, sugli scudi, sugli arredi, sulle armi, sulle suppellettili. Ma era impressa anche nei cuori? A parte tante singole persone che hanno cercato di orientare tutta la loro vita a Cristo, e ci sono riuscite, le società così dette cristiane della storia non erano più cristiane dei mori islamici né dei buddisti orientali né dei pagani di un tempo. Anzi, il più delle volte abusavano del titolo di cristiani per propagare ingiustizia, violenza e falsità. Tutti, nessuno escluso, nemmeno quei riformatori che utilizzando la religione perseguivano, in realtà, solo finalità economiche o di potere. Conosco un frate cappuccino, noto a più di uno di questa fraternità, che sostiene che i peggiori nemici del cristianesimo sono i cristiani. Allora è tutto un fallimento?
No, perché quando il singolo cristiano, in ogni tempo e in ogni luogo, ha accolto Cristo dentro sé stesso ed ha vissuto prendendo sulle spalle la croce per seguirLo, allora ha rappresentato un mattone di quello che è il Regno di Dio. I Santi, i Martiri, tutti coloro che hanno pianto, che hanno sofferto, i contadini della gleba, i poveri, i derelitti, gli ammalati, la gente comune che ha vissuto con decoro la propria umanità in famiglia e nel lavoro, ecco il popolo di Cristo, senza odio, senza rancore ma solo con amore e desiderio di conversione. Ecco San Francesco, ecco Madre Teresa, ecco Massimiliano Kolbe, ecco Palatucci, ecco Salvo D’Aquisto, ecco tante e tante singole persone che sono i mattoni della casa di Cristo. Ma noi lo siamo?

Pace e Bene

Guido Fiorani