Assistiamo
schiacciati dalla paura all’ erosione dei diritti di lavoratori e cittadini,
condannati ad un’esistenza precaria, dove il dio-mercato ha preso la centralità
di ogni scelta politica, cancellando la centralità dell’uomo.
Si è
persa la capacità di immaginare un futuro per l’Europa che non sia un calcolo
da contabili.
La
fortuna dell’originario Ordine francescano fu proprio questo suo saper
intercettare, e condividere le inedite dinamiche della societas del proprio tempo, inizialmente quello del
passaggio dal feudalesimo delle campagne alla rinascita delle città dell’età
dei Comuni. Un legame con la polis che nel susseguirsi dei secoli ha avuto momenti significativi, altri
dissonanti dettandone la maggiore o minore fortuna tra il popolo cristiano ed
incisività nella storia del proprio tempo.
Della
presenza dei frati francescani a Roma - in questo numero di Squilla - Maria
Rosaria ci propone un “viaggio” conoscitivo in quella chiesa e convento di San
Francesco a Ripa, che la tradizione costruito sul luogo ove dimorò san
Francesco ed è anche sede del sepolcro
della nostra protettrice la beata Ludovica Albertoni.
Il
sarcofago, opera del Bernini, è meta di numerosi turisti (purtroppo, più che di
pellegrini!) per la bellezza dell’opera, che pure appare troppo sfarzosa per la
sensibilità francescana, ma insieme ci testimonia la considerazione che i
cittadino romani provavano verso questa santa donna. E la nostra, che ogni anno
non manchiamo a tributarle un piccolo omaggio dalle colonne di Squilla.
Marco Stocchi, ofs
La beata Ludovica Albertoni nel 1506 a 32 anni,
rimase vedova ed entrò nel Terz’Ordine francescano,
prendendo a vivere una vita tutta dedicata
alla preghiera, meditazione, penitenza
e opere di misericordia,
come quelle di dare una dote per maritare le ragazze povere
prendendo a vivere una vita tutta dedicata
alla preghiera, meditazione, penitenza
e opere di misericordia,
come quelle di dare una dote per maritare le ragazze povere
o la visita
ai poveri ammalati nei loro miseri tuguri.
Con la sua generosità diede fondo a tutti i suoi
beni,
fra la contrarietà dei parenti per tanta liberalità.
Il Signore
le diede il dono dell’estasi.