Sì perché è ormai chiaro che l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è resa dalla grazia di Dio più grande del cielo. Mentre, infatti, i cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore, l'anima fedele invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno, e ciò soltanto a motivo della carità, di cui gli empi sono privi. È la stessa Verità che lo afferma: "Colui che mi ama, sarà amato dal Padre mio, e io pure lo amerò; e noi verremo a lui e porremo in lui la nostra dimora" dalla lettera III di S. Chiara d’Assisi alla B. Agnese di Praga
Una ragazza di
nobile famiglia e di sicuro futuro, in una dolce notte di aprile del 1211 o 2012
lascia la sua grande e comoda dimora e si reca nella piccola chiesetta di Santa
Maria degli Angeli, alla Porziuncola, per intrecciare la sua vita con la
straripante novità dell’ideale evangelico, già abbracciato da un giovane e
ricco borghese d’Assisi di nome Francesco. Lei si chiama
Chiara ed ha diciotto anni!
In quella Domenica delle Palme ha inizio, con la
consacrazione di Chiara, una delle esperienze spirituali più straordinarie
della storia cristiana, che tanti ed abbondanti frutti di soave freschezza
evangelica ha portato e continua a portare ancora oggi.
Le Sorelle Povere
di Santa Chiara, sparse oggi nei cinque continenti, nascono proprio lì, nella
Porziuncola, dal cuore palpitante di Chiara, affascinata dalla semplicità e
nello stesso tempo rivoluzionaria novità della scelta evangelica di Francesco
d’Assisi. Quasi a
sintetizzare la motivazione del lasciare il mondo, non certo per dimenticarlo,
ma piuttosto per ritrovarlo ed accoglierlo nello sguardo di Cristo Crocifisso e
Risorto, la stessa Chiara afferma che la ‘forma di vita’ scelta da lei e dalle
sorelle altro non è che seguire le orme “del Figlio di Dio che per noi si è
fatto via, come ci mostrò ed insegnò con la parola e l’esempio il beatissimo
Padre Nostro Francesco di lui vero amante ed imitatore.” (cfr. FF 2824).
Ed è proprio di
questa luce chiara e splendida che, come francescani, vogliamo fare memoria e
riproporre, alla chiesa ed al mondo e, prima di tutto, a noi stessi. Gesù come
via indica e descrive la necessità impellente di andare verso, di mettersi in
cammino, essere come Francesco e Chiara ”di lui amanti e imitatori”.
I Ministri
Generali delle quattro famiglie francescane (OFM, OFMConv, OFMCap, TOR) nella
Lettera scritta per l’Ottavo Centenario della Fondazione dell’Ordine delle
Sorelle Povere di Santa Chiara (Roma 02 febbraio 2011), rivolgendosi ad un
certo punto direttamente alle Clarisse di oggi così si esprimono:
“Voi per
molti rappresentate un’oasi di pace, dove uomini e donne possano interrogarsi
sul Mistero che avvolge ed attraversa la vita. Siete chiamate a rendere
credibile che il desiderio di Dio è nel profondo di ogni creatura e che Dio
cerca l’uomo e la donna costantemente, per stabilire con ciascuno nella
libertà, una relazione fondata sull’amore. ... Guardandovi ci ricordate che
bisogna sognare insieme per rendere visibile un mondo evangelico “.
Il
FESTIVAL FRANCESCANO, giunto con successo al suo quarto anno, diventa
itinerante e da Reggio Emilia si trasferisce a Rimini. Dal 28 al 30
settembre la cittadina romagnola sarà scenario dell'incontro di
francescani provenienti da Italia con la città.
FEMMINILE PLURALE VIII CENTENARIO DELLA CONSACRAZIONE DI S.CHIARA D'ASSISI
Il tema della IV edizione del Festival dal titolo
"FEMMINILE PLURALE" prende spunto dalla figura di santa Chiara, di cui
quest’anno si
celebra l’VIII centenario della consacrazione, per riflettere
sull’universo femminile e sull’attualità del carisma clariano.
Si legge
nel Manifesto scientifico curato da Ugo Sartorio, Marco Bartoli, Priamo
Etzi, Alberto Melloni e Lucetta Scaraffia:
“Femminile, virgola, plurale,
tema della quarta edizione del Festival Francescano, indica
innanzitutto che esiste nel francescanesimo un filone femminile che si
alimenta del fascino di santa Chiara e dell’importante eredità
spirituale che da essa discende. Un’eredità originalissima, che vive di luce propria, con un’autonomia
riconosciuta e del tutto singolare, quindi non solo esplicitazione di un
vissuto francescano declinato al maschile. (…) Non è un caso, quindi,
che Chiara ricordi gli inizi della sua avventura umana e spirituale
dietro a Francesco sottolineando come la sua scelta avvenne
‘liberamente’.”
La manifestazione e
il suo ricco calendario d'iniziative può essere seguite accedendo al
sito del festival :
Dopo altre città - come Genova, Reggio Emilia, Milano ... - anche Roma ha il proprio Museo dei cappuccini, inserito all'interno del Convento e Curia Provinciale dei Frati Mionori Cappuccini di via Veneto.
Dopo anni di lavori di ristrutturazione del convento che lo ospita, verrà inaugurato martedì prossimo, alle ore 18,30, presente il Ministro Provinciale P. Carmine De Filippis.
Per l'occasione sarà eccezionalmente esposta l'opera del Caravaggio "San
Francesco in meditazione", conservato nell'adiacente Chiesa di Santa
Maria Immacolata e da qualche
decennio al centro di un acceso dibattito attributivo insieme a
un'analoga tela rinvenuta Carpineto Romano (attualmente a Palazzo
Barberini). Chiesa che conserva opere di altissino pregio quali come l'Arcangelo Michele che caccia Lucifero di Guido Reni, la Natività di Giovanni Lanfranco, il San Francesco riceve le stimmate, del Domenichino, la Trasfigurazione di Mario Balassi.
L'apertura del Museo dei Cappuccini e' promossa dalla Provincia
Romana dei Frati Minori Cappuccini in collaborazione con il Fondo
Edifici di Culto del ministero dell'Interno (dipartimento per le
liberta' civili e l'immigrazione) e si avvale del patrocinio del
ministero dei Beni culturali, della Regione Lazio e di Roma Capitale. Il progetto scientifico del Museo dei Cappuccini e' a cura di Marco Pizzo
e si avvale della collaborazione di un importante comitato scientifico,
mentre la sua realizzazione e' stata realizzata da Comunicare
Organizzando di Alessandro Nicosia.
"Le otto sale del museo, ricavate all'interno del convento, mostrano altrettante sezioni che risalgono alle origini del luogo, ne ripercorrono la storia e presentano la vita di coloro che s'ispirano alle testimonianze esemplari dei Santi cappuccini. E poi opere d'arte di grande pregio, paramenti liturgici di preziosa fattura, antichi testi manoscritti e oggetti di uso quotidiano, che mettono in luce la spiritualità di un ordine religioso basato su un intenso misticismo, un semplice e sobrio stile di vita, una costante vicinanza al popolo e un forte e dolce spirito di fraternità" (Adnkronos).
Padre Mariano
da Torino
Il complesso conventuale ricorda il passaggio in questa vita di santi uomini e conserva il corpo di Felice da Cantalice e la tomba di san Crispino da Viterbo e Padre Mariano da Torino.
In molti della nostra fraternità hanno avuto modo di visitare in
diverse occasioni d'incontro e ritiri con la locale Fraternità dell'OFS. Oppure in altre occasioni, ad esempio per l'anniversario di San Crispino da Viterbo. Ricordo la visita al centro che ricorda Padre Mariano, ancora vivo nel cuore di tanti terziari, o la
famosa Cripta dei cappuccini.
27 giugno - Riunione del Consiglio della Fraternità - ore 18,30.
A) Consuntivo anno 2011-2012 B) Relazione del Ministro, all'approvazione del Consiglio di un quadro scritto riassuntivo, come da art. 51.2/b della Costituzione Generale la quale stabilisce che il Ministro deve “preparare la relazione annuale da inviare al Consiglio di livello superiore, previa approvazione del Consiglio della Fraternità”. E' una scheda utile e necessaria per permettere al Consiglio regionale per conoscere e servire sempre meglio l’intera fraternità regionale. C) Linee programmatiche di massima per il prossimo anno. Si invitano i fratelli e le sorelle della fraternità a dare indicazioni e consigli utili per l'andamento delle attività.
Il registro del Consiglio è pubblico e può essere visionato chiedendo alla segretaria Marisa De Luca.
UN ALTRO ANNO SCOLASTICO SI STA CHIUDENDO IN QUESTI GIORNI CON GLI ESAMI FINALI PER GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI. RIPROPONIAMO UNO SCRITTO DI CESARE CATARINOZZI GIA' PUBBLICATO SU "SQUILA FRANCESCANA" RICORDANDO QUANTO HA NOI DA DIRE L'Articolo 34 della COSTITUZIONE RIGUARDO IL DIRITTO-DOVERE DELL'ISTRUZIONE:
"La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."
Le persone della mia età
ricordano come una volta, dopo la quinta elementare, ci fossero le medie per i
figli delle famiglie abbienti e l’avviamento per i meno fortunati. Io, pur non
essendo di famiglia particolarmente ricca, ho potuto frequentare le medie e
proseguire fino all’università. Ma è continuato il classismo nella scuola? Vorrei parlarvi un po’ dell’esperienza di Don Lorenzo Milani, nato da un’agiata
famiglia di intellettuali fiorentini nel 1923. Ordinato sacerdote nel 1947, fu mandato come
coadiutore a San Donato di Cadenzano, dove lavorò per una scuola di operai. Nel
dicembre 1954, a causa di screzi con la Curia di Firenze, fu mandato a
Barbiana, sperduto paesino di montagna, dove iniziò il primo tentativo di
scuola a tempo pieno. Opera della scuola di Barbiana fu la famosa “Lettera a
una professoressa”, in cui gli alunni della scuola, aiutati da Don Lorenzo,
denunciarono il metodo didattico che, a loro dire, favoriva solo i borghesi e i
ricchi.
Erano quelli anni che vedevano contrapporsi
Comitati Civici e parrocchie con le Case del Popolo, i tempi di Don Camillo e
Peppone. Don Milani condannò il danno che questo clima di contrapposizione
recava ai piccoli montanari di Barbiana. Ci fu un impegno totale da parte sua
per restituire, attraverso la scuola popolare, a giovani operai prima e a
piccoli montanari poi, le occasioni per colmare il distacco che avevano nei
confronti dei loro coetanei di città. La sua scuola aveva il compito di sedere tra
passato e futuro; da un lato formare nei ragazzi il senso della legalità,
dall’altro la volontà di leggi migliori. Una scuola realizzata non come un dono
da fare ai poveri, ma come un debito da pagare e un dono da ricevere. Negli
anni in cui l’attività preferita di molti suoi confratelli era portare in giro
la Madonna Pellegrina, Don Milani si occupava delle emergenze del lavoro che
opprimevano i suoi giovani, rivendicando per loro quanto garantisce la
Costituzione.
Il motto ispiratore della sua scuola era “I
care” (me ne prendo cura), in contrapposizione al “me ne frego” di fascista memoria.
Questa frase scritta su un cartello sottolineava le finalità educative della
scuola. Vogliamo ricordare, di Don Milani, anche “L’obbedienza non è più una
virtù”, in cui egli difende gli obiettori di coscienza dalle accuse dei
cappellani militari. Don Milani si spense a soli 44 anni, un quarantennio fa .
Le sue spoglie sono oggi ospitate in un piccolo cimitero, non lontano dalla
scuola di Barbiana. Domanda aperta: esiste ancora il classismo nella nostra
scuola?
Dal 3 all’8 luglio, le reliquie di
Sant’Antonio di Padova saranno per la prima volta in pellegrinaggio nel sud
della Francia, non lontano dai luoghi in cui il Santo predicò il Vangelo tra
il 1222 ed il 1227.
Ad annunciarlo, è l’edizione in francese de “Il Messaggero di
Sant’Antonio”, nel quale si legge che i sacri resti saranno esposti alla
venerazione dei fedeli in vari luoghi: presso la parrocchia ed il monastero
delle clarisse a Lourdes, nella Chiesa di Sant’Antonio di Tarbes, nel
convento francescano di Narbonne ed infine nel Santuario di Sant’Antonio di
Cuges-les-Pins, in Provenza. fonte: Radio Vaticana
IL NOSTRO AMORE SPECIALE: il ricordo di Chiara Corbella nelle parole del marito Enrico: INTERVISTA concessa a Benedetta Capelli di Radio Vaticana da Enrico Petrillo.
Dall’amore per Cristo nasce l’amore verso le persone e anche verso tutte le creature di Dio. Ecco un altro tratto caratteristico della spiritualità di Francesco: il senso della fraternità universale e l’amore per il creato, che gli ispirò il celebre Cantico delle creature.
È un messaggio molto attuale.
Come ho ricordato nella mia recente Enciclica (link:) Caritas in veritate, è sostenibile solo uno sviluppo che rispetti la creazione e che non danneggi l’ambiente (link: cfr nn. 48-52), e nel (link:) Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest’anno ho sottolineato che anche la costruzione di una pace solida è legata al rispetto del creato.
Francesco ci ricorda che nella creazione si dispiega la sapienza e la benevolenza del Creatore. La natura è da lui intesa proprio come un linguaggio nel quale Dio parla con noi, nel quale la realtà diventa trasparente e possiamo noi parlare di Dio e con Dio.
Benedetto xviudienza del 10 feb 2012
PUBBLICATO PER IL PRIMO GIORNO DI SORELLA ESTATE PER LA SESSIONE CANTICO DELLE CREATURE y m.s.
Con l'incontro del 17 giugno, la
Fraternità di Sant'Antonio chiude il primo ciclo di attività del 2012,
per riprendere, come consuetudine, il 17 settembre, giorno in cui la
Chiesa ricorda l'impressione delle stimmate di San Francesco.
Continuerà a lavorare il Consiglio di fraternità, con riunione il 27 giugno, ore 18,30.
"Squilla
Francescana" continuerà gli aggiornamenti sia in archivio per i numeri
dell'edizione cartacea che non sono stati inseriti in quest'edizione
web, sia nella produzione di nuovi contributi.
Soprattutto riguardo la cronaca dei più recenti avvenimenti che l'anno
vista in pellegrinaggio a La Verna, partecipare alla festa di
Sant'Antonio del 13 giugno, fino all'incontro di ieri, 17 giugno, con il
rito delle ammissioni al noviziato di Silvia e Teodoro.
La
prossima edizione di "Squilla Francescana" (ed. cartacea) è programmata
per la ripresa delle attività a settembre. Un anno che si spera
fruttuoso e che vedrà per la Pentecoste del 2013 la Fraternità in
Capitolo elettivo. Che queste vacanze possano essere di giusto riposo
del corpo e dello spirito, perchè ci attende un anno impegnativo sulle
strade del Signore,
Proseguo la mia corsa per cercare di afferrare il premio, essendo stato anch’io afferrato da Cristo Gesù.” (Filippesi 3,12)
oggi la rivista è edita dalla Provincia Romana dei Santi Apostoli Pietro e Paolo con la collaborazione della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum e il sostegno delle province di San Michele Arcangelo dei frati minori di Puglia e Molise e di San Bernardino da Siena dei frati minori di Abruzzo
Tanti anni fa’ mi
recai con la mia classe e la collega Loredana alla Chiesa Anglicana di All
Saints in via del Babbuino. Tra le altre cose domandammo al reverendo di allora che cosa pensassero gli anglicani di Maria. Per tutta risposta egli si accostò
ad un quadro della Madonna e ricoprì l’immagine di baci. Si, anche gli
anglicani venerano in modo particolare la madre di Gesù.
Cesare
Catarinozzi, ofs
pubblicato per il giorno del cuore immacolato di maria
Oggi
si sono svolti i funerali nella parrocchia di Santa Francesca Romana di
Chiara Corbella, mamma di 28 anni. Colpita da tumore riununcia alle
cure per portare felicemente a compimento la gravidanza: nasce
Francesco, come il Santo d'Assisi, che ora ha un anno. In molti l'anno
accostata per l'eroico epilogo della sua breve esistenza a Santa Gianna
Beretta Molla. Certo si sentirà ancora parlare di lei. Il cammino di Chiara è ispirato dal carisma francescano: con suo marito hanno fatto un cammino da fidanzati con l'aiuto di alcuni frati di Assisi ,
città dove si sono sposati: il suo funerali ha chiesto venisse celebrato dal frate che li ha seguiti. Con il marito facevano parte della Comunità Maria di Rinnovamento Carismatico. Così la ricorda Gianluigi De Plato su RomaSette: Il sottoscritto e molte altre famiglie sono testimoni oculari di
tutte queste prove portate avanti con il sorriso e con un sereno e
incomprensibile affidamento alla Provvidenza. Ho parlato più e più volte con Chiara ed Enrico
di come in tutte queste prove mai si son lasciati sconvolgere, ma solo
hanno accettato la volontà di Colui che non fa nulla per caso. E di
come, sempre, hanno ripetuto la loro preghiera quotidiana di
consacrazione a Maria terminante con “Totus tuus...” Potrei raccontare molte altre cose...
i mesi difficili di chemio e radioterapia, il rosario familiare del
giovedì sera messo in piedi da varie famiglie a loro vicine, la
consacrazione del loro figlio a Maria nella Porziuncola... Ora Chiara è nata in cielo. E in molti siamo testimoni di questa vita Santa".
Maria
Assunta Lorusso della fraternità OFS
di Santa Francesca Romana mi ha raccontato che l'ultimo saluto al cielo
è stato commoventissimo, non si sapeva se ridere o se piangere, è stato
un invito alla vita. Era presente il cardinal Vallini e centinaia
di fedeli cui Chiara ha voluto donare una piantina, come simbolo della
vita che continua. Il marito, Enrico Petrillo, 33 anni fisioterapista, ha composto in questo
periodo delle musiche - anche Chiara amava la musica - che sono state eseguite durante le esequie, ed ha
letto una lettera di Chiara che dice - tra l'altro - guai a voi se un
giorno direte a mio figlio, tua madre è morta per te. L'ha fatto nascere
per amore, amore donato.
Su RomaSette - il supplemento per la diocesi di Roma
de L'Avvenire - in edicola domani tornerà sulla testimonianza di Chiara Corbella con l'articolo: «Una santità nella Croce a misura
di famiglia».
Marco Stocchi, ofs
UNA VITA PER LA VITA: COLPITA DA TUMORE RINUNCIA ALLE CURE
PER FAR NASCERE UN BIMBO SANO.
Gli diranno, quando sarà grande e
potrà capire, che sua madre è morta per farlo nascere; gli diranno pure di non
sentirsi in colpa perché questa sua scelta sua madre la fece senza esitazione,
e gli diranno pure che il coraggio di questa scelta nasceva da una fede chiara,
limpida e infinita.
Francesco ha compiuto da pochi giorni un anno e non sa che questa
mattina sua madre, Chiara Corbella, ai piedi dell’altare, nella chiesa di Santa
Francesca Romana, avrà l’estremo saluto del papà. Enrico Petrillo, che ha
atteso con la gioia di ogni padre la sua nascita, e degli amici che in tutti
questi mesi della lunga e difficile malattia hanno pregato per la sua
guarigione. Quando sarà più grande, Francesco, potrà vedere sua madre in un
video che, certo, gli conserveranno. Racconta commossa la storia difficile che
ha vissuto senza mai rassegnarsi o disperare. Sua madre, quando è volata in
cielo, aveva soltanto ventotto anni.
Chiara ed Enrico, il video - 13 giugno 2012
Lei ed Enrico si conobbero
durante un viaggio a Medugorje. Da quel giorno si intendono, capiscono, si
amano e vivono insieme un’intensa fede. Si sposano nel 2008 e presto
assaporeranno la gioia dell’attesa. L’attesa di Maria, che verrà al mondo
soltanto per mezz’ora. Quanti progetti
per questa figlia! Le prime ecografie, però, mostrano una grave malformazione
del feto. Maria ha una anencefalia, l’encefalo, cioè, non si è formato
completamente. Se nasce, vivrà per poco. Chiara poteva abortire da subito, ma
non lo fa, anzi vogliono Maria.
Che nasce può tenerla in braccio
soltanto per mezz’ora. Poi vola in cielo: c’è stato soltanto il tempo per
battezzarla. Ecco Chiara nel filmato che conserveranno per Francesco quando
potrà capire. E’ un incontro delle Acli di Roma in una chiesa della Capitale.
Le sta a fianco Enrico. Dice della gravidanza che non vuole interrompere.
Spesso la commozione prende il sopravvento, ma lei poi la tiene a bada. “Il
Signore – dice – mette la verità in ognuno di noi e non c’è possibilità dsi
fraintendere”.
Ricorda il momento che Maria viene alla luce e lei spiega: “Se
avessi abortito, non penso che avrei ricordato quel giorno come un giorno di
festa. Invece ricordo la gioia di quel giorno quando è nata” Questa gioia di
essere mamma pensa di conservarla per tutta la vita. Aggiunge: “E alle mamme
vorrei dire che conta il fatto di avere avuto il dono del figlio, non il tempo
che ci è riservato di stare con lui”. Quella mezz’ora pensa di ricordarla per
tuta la vita, che però sarà breve. Presto è di nuovo incinta. Aspettano Davide.
Ma è ancora un’ecografia a dire che al bambino mancano le gambe. Nessun dubbio.
Nascerà così. A questa malformazione del feto s’aggiunge un’altra grave
anomalia. Nasce e vivrà per poche ore anche Davide. Il terzo, Francesco che è
nato, è invece sano. L’ecografia questa volta non è una sentenza di morte.
IL RICORDO DELLE SUE PAROLE
STRAZIANTE E LUMINOSO: “IL SIGNORE METTE LA VERITA’ IN OGNUNO DI NOI E NON C’E’
LA POSSIBILITA’ DI FRAINTENDERE”.
LA DOMANDA DEGLI ULTIMI GIORNI:
“COME SARA’ IL PARADISO?”.
Chiara, che non ha mai esitato e
con la preghiera ha sempre scacciato ogni angoscia, sceglie: porterò avanti la
gravidanza. “Poi – si dice – penserò a me”. E Francesco nasce, quando subisce
un secondo intervento chirurgico e inizia quel viatico difficile e duro che
passa attraverso la chemioterapia per estirpare il cancro che, invece, si è
fatto strada nel suo corpo e non andrà mai via.
Un anno fa l’ultimo referto, quello che non lascia speranza. Ma lei di
speranza ne ha ancora e fa un gesto straordinario. Organizza un viaggio a Medugorje
per parenti e amici. Massimiliano Modesti è tra loro. Ricorda quei giorni:
“Fino all’ultimo ha avuto un pensiero per gli altri. E come se avesse voluto
prepararci alla sua fine. Ma con questo addio volle dirci che non lasciava una
soferenza, ma un messaggio di vita a chi sarebbe rimasto”. Lui dice che Chiara
negli ultimi giorni si poneva la domanda. “Come sarà il Paradiso?”. L’amico
pensa pure che lo abbia in qualche modo intravisto; pensa che avesse afferrato
tutto il suo splendore e avesse trovato così la forza di andarci senza paura.
Perché la paura, nella sua breve vita, Chiara non l’ha mai conosciuta.
Giovanno Ruggiero
da L’Avvenire, 19 giugno 2012
AGGIORNAMENTI
20 giugno 2011
IL NOSTRO AMORE SPECIALE INTERVISTA a Enrico Petrillo concessa a Benedetta Capelli di Radio Vaticana.
REPORT SULL’ANDAMENTO
DELLA RACCOLTA A TUTTO IL 2011.
IN UNA LETTERA DEI
VOLONTARI E MISSIONARI/E
COMBONIANI.
OBIETTIVO 2010-2011: AIUTI PER IL SOLLIEVO
DELLE POPOLAZIONI
COLPITE DALLA
CARESTIA IN SOMALIA.
“Tante persone vivono la loro cristianità in senso “pieno”:
Shahbaz Batti, pakistano ha speso la sua vita per alleviare le sofferenze
e la miseria dei suoi connazionali. Ha detto: “…ascoltai un sermone sul
sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e perla salvezza del mondo. e
pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e
sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei
bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese … Non voglio
popolarità, posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù”. Ucciso
il 3 marzo 2011 a Islamabad.
Valsa Jhon, una suora indiana che ha speso la sua vita per gli altri
lottando contro le lobby del carbone che rubano terre tribali ai contadini
nello Stato nord-orientale del Jharkhand. Uccisa il 15 novembre 2011.
I cristiani di Baghdad …
Il loro esempio, come quello di tanti sconosciuti nel mondo non può
lasciarci indifferenti e non può essere altro che la conferma che dio esiste ed
è il nostro più grande tesoro!
Con queste parole inizia la lettera che
il Centro Filatelico Missionario dei Padri Comboniani ci ha inviato per
rinnovare la sua amicizia e ringraziarci del nostro contributo che nello scorso
anno ha contribuito a raggiungere la somma di 2.300 euro per sostenere le
popolazioni della Somalia colpite da una grave carestia.
LA RACCOLTA CONTINUA !!!
Ricordo che la raccolta comprende francobolli
(se i francobolli risalgono a prima del 1955, non ritagliateli ma conservare
busta o cartolina intera); buste primo giorno; annulli postali; cartoline
nuove-vecchie, affrancate o non, scritte o non.
Raccoglie anche santini, monete
italiane e non; figurine e album dei calciatori e altri soggetti.
“Lasciamoci contagiare e viviamo la
nostra cristianità nella semplicità ordinaria di tutti i giorni. Tutti siamo
chiamati, senza alcuna distinzione. Il mondo diventerebbe un Paradiso! I
missionari e le missionarie, i volontari vi ringraziano per il vostro aiuto
sincero e costante e pregano, unitamente ai nostri fratelli dei diversi
continenti, perché avvenga il cambiamento che porta l’Amore di Dio per ognuno”.