ASSISI, 5-8 settembre 2013 / I° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI MISTICA CRISTIANA - “Ecco sto alla porta e busso” (Ap 3,20) Orientamenti scientifici e pastorali / programma


Assisi, 5 - 8 settembre 2013
I° Convegno Internazionale di Mistica cristiana

“Ecco sto alla porta e busso” (Ap 3,20)
Orientamenti scientifici e pastorali

NEWS dal CENTRO GIUSEPPINA BERETTONI / luglio 2013

GIUSEPPINA BERETTONI E L'APOSTOLATO DELLE DONNE NELLA CHIESA / una lettera di Giuseppina del 2 novembre 1901  

 

Questa lettera fu scritta da Giuseppina il 2 novembre 1901: è una definizione dell'apostolato della donna con una breve concisa rassegna, ma pur completa e chiara, dei modi coi quali le donne possono anzi, debbono predicare Cristo Crocefisso. (leggi)



news / RICOGNIZIONE DELLE RELIQUIE

Giampiero
E' stata compiuta con successo la ricognizione degli oggetti appartenuti alla Serva di Dio Giuseppina Berettoni. A memoria dei più antichi amici del Centro Giuseppina Berettoni ne mancherebbero alcuni.
Numerosi sono stati, infatti, i traslochi di sede del Centro. Molte persone possono aver avuto accesso al contenitore di queste reliquie che oggi sono custudite con somma cura. (leggi)
 

 

ROMA - IL CENTRO G. BERETTONI ALLA FESTA DI S. ANTONIO IN VIA MERULANA 

 

Una novità sono dei lavoretti confezionati dal neonato Laborio S. Antonio, dedicati sia al Santo Taumatugo, sia alla nostra Giuseppina Berettoni. Una volta realizzato un catalogo ve lo mostreremo su questo blog per accogliere eventuali richieste. (leggi)

 


News/ LAVORI IN CORSO

 

Un volume del "Testo critico"
Continua l'inpegmo l'impegno del Centro G. Berettoni
con la Postulazione (leggi)

News/  SISTEMAZIONE ARCHIVIO

uno degli armadi del
Centro Giuseppina Berettoni
Si è proceduta ad una più razionale opera di sistemazione del materiale d’archivio, in maniera di rendere con facilità accessibili la documentazione più strettamente legata alle necessità del Padre postulatore Gianni Califano.  (leggi)







a cura del
CENTRO GIUSEPPINA BERETTONI

info: Marco 347 7721328


Redazione: Antonio Fasolo e Marco Stocchi


Scrivono su "Squilla Francescana"

ELVIO PETTINELLA, ofs
GIAMPIERO ROSATI, ofs 
GUIDO FIORANI, ofs 
MARCELLO CAPALDI, ofs
MARCO STOCCHI, ofs

MARIA ROSARIA CAVUOTI, ofs
MARISA DE LUCA, ofs
NINO ANATRA, ofs

ROSA ANTONUCCI, ofs
ROSITA TADDEINI, ofs

ROSITA TADDEINI, ofs (le poesie)
SILVIA TASSI, ofs

abbiamo pubblicato il DOSSIER 3 CONVEGNO OFS
moderatore il giornalista: PAOLO AFFATATO, ofs

Disegno: Gunter Grass 

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ROMA - "I TESORI DI SAN FRANCESCO A RIPA" / Il progetto di restauro avrà termine con una mostra espositiva nei giorni della Festa di San Francesco d'Assisi: dal 2 al 6 ottobre 2013.


ROMA, 24 Luglio 2013 - Martedì 23 luglio nella Chiesa di San Francesco a Ripa Grande, guidata da padre Stefano Tamburo, si è tenuta una conferenza per presentare alla stampa il progetto di restauro “I tesori di San Francesco a Ripa”. L’inziativa nata per volontà della Confartigianato Imprese Roma è volta al restauro di 293 autentiche di un volume e del parato liturgico dell’Immacolata Concenzione.

LE RELIQUIE ....





FOTO A - L’altare, in legno di radica di noce nella Cella di San Francesco, è opera dell’ebanista francescano Bernardino da Jesi (XVII secolo).
La pala dell’altare, al centro, è il ritratto di S. Francesco su tavola di Margheritone d’Arezzo, che sostituisce la tela di Domenico Cerini, che rappresentava il Santo d’Assisi in atto di contemplare la Vergine. Nelle tavole laterali, tra una colonnina e l’altra, sono raffigurati i santi francescani Lodovico da Tolosa o d’Angiò e Antonio da Padova, con il mistero dell’Annunciazione che ha la Vergine a sinistra e l’Angelo a destra.
 
FOTO B - Un meccanismo ingegnoso fa da reliquiario mobile, costruito da Fr. Tommaso da Spoleto nel 1708 e fa aprire le porte laterali della pala d’altare e vengono mostrati cofanetti di argento contenenti le reliquie dei più grandi santi francescani, reliquiari donati dal granduca di Toscana Leopoldo dei Medici.
Duecentonovantatre reliquie (accompagnate dalle relative autentiche) suddivisibili in differenti categorie a seconda della tipologia: dalle ossa, dal legno della Santa Croce di Gesù e dai vestiti. Tra queste 293 la Sacra Spina della corona di Gesù, un lembo del saio e del cilicio di San Francesco, una piccola porzione del velo di Santa Francesca Romana e un frammento osseo di Papa Pio V.

... LE "AUTENTICHE" - Le autentiche, dichiarazioni scritte comprovanti l’autenticità delle reliquie, sono sia singole sia rilegate in un prezioso volume.
Le autentiche singole sono per la maggior parte risalenti al XIX secolo. Tra le più importanti si annoverano l’autentica del 1858 con relativa reliquia del chiodo forgiato come i chiodi della Santa Croce a cui fu messo a contatto e l’autentica del 1924 della reliquia della Sacra Spina della Corona di Gesù Cristo e di una scheggia del legno della Santa Croce.
Il volume che contiene le altre autentiche è stato rilegato agli inizi del Settecento.

L'APPARATO LITURGICICO - Per ciò che concerne il parato liturgico dell’Immacolata Concezione, esso consta di una tonacella, di una pianeta, di due stole, e di una borsa del corporale; esso è cronologicamente inquadrabile nel Settecento.



La Chiesa di San Francesco a Ripa, il fulcro del francescanesimo a Roma (qui infatti si trova la Cella del Santo Patrono d’Italia, che soggiornò a Roma nel 1219), è dunque un vero e proprio forziere di capolavori – secondo la felice definizione di Gianfancesco Solferino, storico dell’arte e conservatore della Chiesa. E’ attraverso opere d’arte e d’artigianato come i parati liturgici, i reliquiari, con le loro reliquie e le relative autentiche, che il messaggio spirituale trapela nitido e con forza.

Il restauro delle opere, sostenuto dalla Confartigianato Imprese Roma – che, nella persona del Presidente Mauro Mannocchi, valorizza l’artigianato antico affinché sia di stimolo alla riqualificazione dell’artigianato romano di qualità - verte su due canali: il restauro dei beni librari e documentari ed il restauro dei tessuti.

Il restauro dei beni librari e documentari, cioè delle autentiche e del volume settecentesco, è affidato al Dott. Giovanni Pagani, il cui lavoro è mirato non solo a curare l’aspetto chimico fisico della carta dell’autentica, ma anche a studiare la soluzione migliore di conservazione di questa a contatto poi con il reliquiario, dato che carta e metallo hanno esigenze conservative diverse.
Il restauro dei tessuti è effettuato da un’equipe di dottoresse, che ha avuto la possibilità di allestire il laboratorio nella preziosa Cappella di Giorgio De Chirico.

Sebbene, nell’economia dello studio storico – artistico di una chiesa, il settore tessile dei paramenti liturgici non sia spesso tenuto in gran considerazione, in realtà - come spiega efficacemente la restauratrice Nicoletta Vincenzi – esso mostra e dimostra più di altri il rapporto quotidiano con il sacro. A livello artistico – continua -  non bisogna poi dimenticare che anche valenti artisti nel corso dei secoli si sono interessati all’artigianato tessile, come ad esempio Raffaello che avrebbe eseguito i disegni della Pianeta Farnese.
La fine dei lavori è prevista per fine settembre, mentre per il 2 ottobre è prevista l’esposizione delle opere restaurate che rimarranno in mostra fino al 6 ottobre. 

Articolo di Paola Cusumano per Zenit.org
SQUILLA FRANCESCANA invita sostenere l'agenzia stampa Zenit. 

Per l’occasione, Poste Italiane provvederà all'emissione di un Annullo Speciale Filatelico, che sarà impresso sulla cartolina commemorativa con l’immagine in 3D della Chiesa di Saan Francesco a Ripa.



INTERVISTA A FR. STEFANO TAMBURO
Perché San Francesco nel 1200 sceglie proprio di venire in questa casa Trasteverina?
La risposta è del parroco e guardiano della Chiesa, Padre Stefano Tamburo: “ San Francesco era alla ricerca di luoghi famigliari, che gli ricordassero la sua Assisi e il suo bisogno di aiutare chi ne avesse bisogno e questa chiesa prima era un lebbrosario, l’Ospedale di San Biagio, qui San Francesco costruì una nuova casa”. San Francesco a Ripa è ancora oggi un luogo di accoglienza e di ristoro, “Il Progetto Ripa” dei frati francescani accoglie ogni giorno ragazzi senza fissa dimora e dà loro un posto letto, un aiuto, una speranza concreta di ricominciare a vivere. Un po’ come faceva San Francesco con i suoi lebbrosi, ridonando dignità e coraggio a questi emarginati.
Reliquie e paramenti, oggetti di natura differente, che esprimono anche essi un messaggio francescano e comune: come la venerazione della reliquia pone in relazione diretta l’esperienza di Dio vissuta dal Santo, allo stesso modo le immagini e i simboli ricamati nei paramenti, cercano di rendere sensibile e di trasmettere il racconto di un mondo immateriale “ .

(source: Korazim.org )

PELLEGRINAGGIO 2013-2014: CORTONA FRANCESCANA

Il Consiglio di Fraternità ha indicato come meta del pellegrinaggio annuale la città di Cortona, antica città etrusca, sulla val di Chiana. Città che conserva memorie francescane di grande pregnanza, come la chiesa di San Francesco, che ci ricorda Frate Elia, retta dai Frati minori conventuali e - nelle vicinanze della cittadina - l'eremo de Le Celle, dove la tradizione vuole che San Francesco abbia scritto il suo Testamento, fermandosi qui durante il suo ultimo viaggio da Siena ad Assisi, dove rese l'anima a Dio.
Oltre l'eremo, retto dai Frati minori cappuccini, Cortona ospita un  monastero delle Clarisse e la chiesa dedicata da Santa Margherita da Cortona, retta dai Frati minori, ovvero il santuario di una delle prime sante dell'Ordine Francescano Secolare.
La visita a Cortona ci offrirà la possibiltà di renderci conto quale vitale energia il Movimento Francescano abbia saputo esprimere nella sua storia.
Assunta e Bruno, eletti consiglieri nell'ultimo Capitolo elettivo, sono stati - prima di approdare alla nostra fraternità -  per oltre un decennio Francescani secolari proprio a Cortona ...  quali migliori guide se non loro?
Durante la riunione pre-capitolare dell' OFS Lazio - il cui Capitolo si celebrerà il prossimo 18 ottobre - ho cominciato a prendere i contatti con alcuni Ministri delle Fraternità di Zona per far si che si viva il pellegrinaggio annuale insieme.
Negli ultimi tre anni - come ha rilevato Guido nell'incontro con il Ministro regionale Bruno Tomarelli e con l'Assistente spirituale regionale fr. Loreto Fioravanti - le relazioni "zonali" - che pure sono una delle priorità dell'OFS regionale - hanno subito una battuta d'arresto: iniziative come questo pellegrinaggio possono offrire nuova linfa alla condivisione fraterna di percorsi di comunione. (ms)

CORTONA / CONVEGNO: "FRATE ELIA DA CORTONA, TRA REALTA' E MITO" / intervento di Jacques Dalarun e cronaca della giornata / VIDEO

"FRATE ELIA DA CORTONA, TRA REALTA' E MITO": il convegno organizzato dalla diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, con il Patrocinio del Comune di Cortona e in collaborazione con la Fondazione Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, il Centro interuniversitario di Studi francescani e la Società internazionale di Studi francescani e le Famiglie francescane di Cortona, ha offerto un importante momento di riflessione e studio sulla figura di frate Elia da Cortona.

PROGRAMMA

Numerosi gli interventi delle due giornate: Jacques Dalarun, Maria Pia Alberzoni, don Felice Accrocca e insieme a Paolo Capitani, Michele Pellegrini, Fulvio Cervini e Giulia Barone hanno proposto uno studio sul primo ministro generale (1232-39) succeduto a Francesco dopo la sua morte e canonizzazione.

Frate Elia fu un personaggio discusso e divisorio da un lato, ma anche testimone di Francesco e sostegno per la stessa Chiara dopo la morte di quest’ultimo dall’altro. Fu probabilmente lo stesso Elia a diffondere la fama di Chiara e delle damianiti in Boemia arrivando al cuore di Agnese e fu probabilmente grazie ai frati inviati lì che le due donne poterono sostenersi e darsi consigli per perseverare sulla stessa via di Madonna Povertà invocata da Francesco e da Chiara, che ottenne, vale la pena di ricordare, il documento del Privilegio della povertà da Gregorio IX. La stima di Chiara nei confronti di Elia e la collaborazione e l’amicizia spirituale tra i due per la diffusione del carisma della comunità di San Damiano è testimoniata anche da queste parole della seconda lettera che Chiara scrive ad Agnese di Praga, documento datato tra il 1234 e il 1238: “Riguardo a questo, perché tu possa percorrere più sicura la strada dei divini mandati, attieniti ai consigli del venerabile Padre Nostro frate Elia, ministro generale, ed anteponili ai consigli di qualsiasi altri e ritienili più preziosi per te di qualsiasi dono” (FF 2877).

Elia fu compagno e testimone di Francesco prima e di Chiara in seguito e ministro generale dell'ordine dal 1232 al 1239, ricoprendo l’importante ruolo di promozione della realizzazione della basilica di San Francesco ad Assisi dopo la morte di Francesco. Frate laico e politico, si trovò a dover affrontare situazioni politiche di forte rilevanza tanto che il suo appoggio a Federico II gli valse la scomunica, resa pubblica ed effettiva nel 1240, e l’allontanamento dall’ordine. Solo negli ultimi tempi si riconcilierà col papato proprio a Cortona, città che l’accolse e da cui ricevette un appezzamento di terreno su cui costruire una domus: vi costruirà invece la chiesa dedicata a San Francesco in cui farà custodire alcune reliquie dell’amico santo assisiate, chiesa che oggi conserva anche le spoglie di Elia.

Il convegno di Cortona è stato senza dubbio un appuntamento per riparlare della figura di frate Elia approfondendo tanti aspetti: dal suo legame con Francesco al sostegno a Chiara e alle altre Sorores; dall’architettura all’alchimia; dalla scomunica alla riconciliazione.
Numerosi gli spunti di riflessione e di studio proposti. Tra i tanti ci piace ricordare l’importanza delle relazioni fraterne tra fratres e con Francesco; la semplicità dei rapporti umani che passava anche attraverso relazioni concrete di amicizia e spirituali, affettive e di preghiera. Recuperare l’aspetto affettivo delle relazioni è stato uno degli auspici lanciati a conclusione del convegno proprio perché i frati “si sono messi nelle mani di Francesco, affidati alle sue mani” come ha sottolineato Jacques Dalarun per rimarcare l’importanza della concretezza delle relazioni e della fiducia che era alla base degli ‘uomini di fede’. La stessa fiducia dimostrata da Chiara la notte della domenica delle Palme quando si è consacrata al Signore davanti all’altare della Porziuncola, affidandosi alle mani di Francesco che le ha tagliato i capelli con la tonsura in segno di consacrazione, anche se non ne aveva l’autorità. Si è fidata e affidata al Signore attraverso le mani del suo fratello, Francesco.

A dimostrazione di come sia lontana la logica umana da quella divina, di quanto l’azione dello Spirito operi anche attraverso vie inusuali agli occhi del mondo e di come riesca a trasformare tutto in grazia. Impercettibili agli occhi e al cuore dell’uomo il tormento di un’anima e il suo percorso di conversione, evidenti invece agli occhi di Dio che ne prova misericordia.

Il legame tra Elia e Cortona è estremamente interessante. E’ interessante pensare che un frate scomunicato sia stato accolto in questa cittadina, dove morirà nel 1253 e dove si riconcilierà, e che laddove avrebbe dovuto costruire una domus per sé vi fece costruire una chiesa, la stessa chiesa in cui qualche anno più tardi, nel 1272, Margherita, una giovane e bella donna proveniente da Laviano, troverà accoglienza. Margherita arriva a Cortona con un figlio piccolo, senza marito, una situazione irregolare anche la sua. Eppure sarà questo il luogo in cui Margherita inizierà un percorso di conversione, penitenza e carità che la condurrà nella via della santità.

Monica Cardarelli

 
quotidiano on line d'ispirazione cattolica


INTERVENTO DI JACQUES DALARUN
source: TDS 
TSD è l’emittente televisiva della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che si rivolge anche alle diocesi limitrofe di Città di Castello, Fiesole, Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. Nata nel 1980 come televisione della parrocchia di San Domenico ad Arezzo, è oggi affidata alla Fondazione TSD Comunicazioni che è stata costituita nel 1998 per lo sviluppo delle attività di comunicazione della Chiesa locale. In Toscana rappresenta l’emittente con il più alto livello di continuità negli ascolti coprendo un bacino d’utenza potenziale di circa 400mila spettatori.
In vista dello switch off della tv analogica e grazie all’intesa con alcune emittenti toscane, TSD ha conquistato il quinto posto nella graduatoria regionale stilata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Ha ottenuto il canale 25 del digitale terrestre e la numerazione 85 per la sintonizzazione. È quindi ora una realtà solida, riconosciuta e proiettata verso il futuro.

Jacques Dalarun, già direttore delle ricerche per la storia medievale presso l’Ecole française de Rome, ha diretto dal 1998 al 2004 l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes di Parigi. Tra le sue pubblicazioni: Claire de Rimini. Entre sainteté et héresie, (Paris 1998; trad. it. Santa e ribelle. Vita di Chiara da Rimini, Laterza, 2000); La malavventura di Francesco d’Assisi. Per un uso storico delle leggende francescane (Biblioteca francescana, 1996); François d’Assise ou Le pouvoir en question. Principes et modalités du gouvernement dans l’ordre des Frères mineur (De Boeck, 1999; trad. it. Francesco d’Assisi: il potere in questione e la questione del potere. Rifiuto del potere e forme di governo nell’ordine dei frati minori, Biblioteca francescana, 1999); Angèle de Foligno: le dossier (curatore, con Giulia Barone; Ecole française de Rome, 1999); Vers une resolution de la question franciscaine. La legende ombrienne de Thomas de Celano (Fayard, 2007; trad. it. Oltre la questione francescana: la leggenda nascosta di san Francesco (la Leggenda umbra di Tommaso da Celano), EFR Editrici francescane, 2009); Francois d’Assise: ecrits, vies, temoignages (curatore, Ed. du Cerf, 2010)


IL FILM "JESUS CHRIST SUPERSTAR" COMPIE 40 ANNI / memorial di Angela Calvini sulle pagine di "Avvenire".

Quarant'anni fa il musical  pop-rock "Jesus Christ Supertar" fu lanciato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Io ero un bambinetto approdato alle Medie: il doppio LP - che ancora ho con me - mi fu regalato da mio zio Nino, padrino di battesimo. Più o meno in quegli stessi anni usciva il primo numero di "Jesus" dei Paolini con Gesù "in camicia e cravatta", come se Gesù si incarnasse oggi
Si vivevano i primi anni contrastati del dopo Concilio Vaticano II e questo film, in qualche modo "eterodosso" era visto come fumo di Satana agli occhi: un Vangelo secondo Giuda ! La musica rock? ... musica di Satana! Si era negli anni '70, "anni di piombo".
Tanto quanto, invece, pochi giorni fa, il mensile dei vescovi italiani "Avvenire" è stato tra i primi organi stampa italiani a ricordarne il 40mo anniversario: chiosando l'articolo con queste parole: "Un’opera meditata, quindi che in quarant’anni è diventata un classico, anche in tante parrocchie". (ms)


Gesù Cristo è diventato «superstar» davanti alle acque del mar Ligure. Era la primavera del 1969 quando l’allora ventenne e sconosciuto Andrew Lloyd Webber compose la canzone Superstar, sul testo dell’amico 23enne Tim Rice nella villa della zia alla Mortola, vicino a Ventimiglia.

Il singolo usciva quasi in sordina in Inghilterra nel novembre dello stesso anno e nel dicembre arrivava ad un imprevisto successo negli Stati Uniti. Questo è il nucleo da cui è nato il musical immortalato nel ’73 dal film di Norman Jewison.
Una sacra rappresentazione moderna e laica, amata e contestata, degli ultimi sette giorni di Cristo che ancora oggi, a 40 anni di distanza, colpisce per forza e drammaticità nella sua miscela di rock e Vangelo. Tantoché non mancano le celebrazioni. Jesus Christ Superstar attualmente è in tour per il quarantennale in Australia nella versione portata ai giorni nostri da Webber, con l’ex Spice Girl Mel C. nel ruolo della Maddalena (il 13 ottobre sarà alla 02 Arena di Londra), mentre è appena uscita la versione restaurata del film in Blue ray e Dvd.
Insieme Webber e Rice avevano scritto nel ’68 Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcot (Giuseppe e il suo stupefacente mantello in technicolor) sul personaggio biblico.
Poi l’intuizione di un Gesù rivisitato però dal punto di vista di Giuda. Così nel 1970 nasceva l’opera rock Jesus Christ Superstar un doppio album con un’orchestra sinfonica di 85 persone, 6 musicisti rock, 3 cori. La parte di Gesù venne interpretata da Ian Gillan dei Deep Purple.
Fu l’album più venduto negli Stati Uniti nel ’71.
Il produttore Roger Stigwood decise di farne uno spettacolo teatrale che debuttò a Broadway l’anno stesso con la regia di Tom O’Horgan (il regista di Hair) mentre a Londra debuttò nel 1972 per rimanervi 8 anni e diventare con 3.358 rappresentazioni il successo più duraturo del West End. Ancora oggi è in scena in decine di paesi del mondo.
Lo stesso Stigwod produsse nel 1973 il film girato tutto in esterni in Israele con alcune «provocazioni» rimaste nella storia del cinema come i soldati romani in canottiera rosa e elmetto o i carri armati che inseguono Giuda come il peso della sua colpa. Come restano nella memoria le strepitose performance dei protagonisti Ted Neeley (un tormentato Gesù) e Carl Anderson (il Giuda nero) che ebbero la nomination ai Golden Globe del ’74, e della dolce Yvonne Elliman (Maria Maddalena).


Il successo mondiale fu naturalmente costellato da feroci polemiche, sia dei cristiani che degli ebrei, in particolare sull’assenza della Resurrezione.
E non poteva essere altrimenti per una rivisitazione evangelica dal profumo molto hippie ma che poneva un confronto reale su una storia precisa, tratta passo passo dal Vangelo.
Le liriche di Rice, provocatorie e sorprendenti per originalità, scavano nell’animo di un Gesù uomo, confuso e a volte spaventato dalla sua missione, e fanno di Giuda un predestinato da Dio alla dannazione eterna.

All’epoca Tim Rice spiegava: «Abbiamo trattato il Cristo più come uomo che come Dio: noi, come autori non prendiamo posizione. Però il primo spunto ce l’ha offerto proprio il decano di San Paolo che una volta ci ha detto: "Prendete Gesù e portatelo via dalle vetrate istoriate". Come base abbiamo scelto il Vangelo di Giovanni. Mi sono servito anche della Vita di Cristo scritta dal vescovo cattolico americano Fulton Sheen e di quella scritta dall’italiano Marcello Craveri». Un’opera meditata, quindi che in quarant’anni è diventata un classico, anche in tante parrocchie.

Angela Calvini
(Avvenire, 11 luglio 2013)